venerdì 23 dicembre 2016
La precedenza a chi ha già prestato servizio in azienda a tempo determinato per almeno 12 mesi
Accordo su 280 assunzioni e quasi 800 uscite
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I sindacati annunciano di aver raggiunto con Bnl l'accordo sulla gestione degli esuberi che prevede 280 assunzioni e quasi 800 uscite tra pensionamenti e prepensionamenti.

Secondo quanto spiega la Fabi, il primo sindacato dei bancari, l'intesa prevede 683 pensionamenti incentivati per coloro che matureranno il diritto alla pensione entro il primo gennaio 2021, più 100 prepensionamenti volontari e incentivati (80 per Bnl e 20 per Bpi) per un periodo massimo di 24 mesi per coloro che raggiungeranno i requisiti pensionistici tra il primo febbraio 2021 e il primo gennaio 2022. Le parti hanno anche concordato la riconversione di 40 dirigenti in esubero in quadri direttivi di quarto livello.

«Grazie a questo accordo gli impatti della ristrutturazione sui lavoratori sono stati notevolmente ridotti, in un'ottica di equità e sostenibilità sociale. Abbiamo, infatti, preteso e ottenuto che al piano di riduzione dei costi partecipassero anche i top manager», commenta Luigi Mastrosanti, coordinatore Fabi Bnl.

Le assunzioni sono così ripartite: 230 in Bnl e 50 Bpi, fra coloro che avranno prestato servizio a tempo determinato per almeno 12 mesi.

Sul fronte riduzione dei costi, l'accordo stabilisce la riduzione del 50% del bonus cash di 21 top manager e 78.650 giornate di solidarietà per i lavoratori nel biennio 2017-18, di cui 70.500 in Bnl e 8.150 in Business partner Italia, la società dei servizi del Gruppo Bnp Paribas.

Giulio Romani della First Cisl registra come positivo «che il management incominci a capire che deve dare il buon esempio», ma ricorda che il sindacato chiede da tempo una legge che limiti la retribuzione dei manager e che li vincoli a produrre redditività sociale. «È la premessa per il recupero di un clima di fiducia nei confronti delle banche. La nostra proposta di legge popolare giace ancora non esaminata in Commissione Finanze», ha detto.

Lo scorso ottobre la banca aveva comunicato ai sindacati una riorganizzazione che prevede entro il 2020 la chiusura di 100 filiali e un intervento sul personale.

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