martedì 15 ottobre 2019
Per Donati (Fabi), Nexi Payments proprietaria del 49,68% della società deve «intervenire concretamente per il mantenimento dei livelli occupazionali»
Sono 73 i dipendenti a rischio licenziamento
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A rischio circa 70 dipendenti dell'unità produttiva di Roma di Bassnet Srl, azienda che si occupa di monetica, assistenza clienti per carte di credito e pos, controllata prima dal Gruppo Bassilichi e acquisita da Nexi Payments a fine 2017. È quanto si legge in una nota della Fabi che torna a chiedere l'intervento del gruppo Nexi per il caso Bassnet, azienda in liquidazione dal febbraio 2018.

«Durante l'ultimo incontro del 13 giugno 2019, le organizzazioni sindacali hanno avanzato proposte concrete che il Mise avrebbe dovuto riportare alla controparte - si legge nel comunicato -. Nel frattempo Nexi Payments in maniera inaspettata, e senza fornire alcuna informativa, ha interrotto le trattative e unitamente agli altri soci, ha deliberato la cessazione dell'attività». «Di fronte alla grave crisi occupazionale di Bassnet Srl dove 73 lavoratori rischiano il licenziamento, riteniamo che Nexi Payments proprietaria del 49,68% di Bassnet non possa continuare a sottrarsi alle proprie responsabilità di azionista di riferimento ed intervenire concretamente per il mantenimento dei livelli occupazionali», ha commentato segretario provinciale della Fabi Roma Gianni Donati. Nell'azienda, specifica la Fabi, è applicato sia il contratto nazionale del credito sia il contratto nazionale del metalmeccanico; le attività svolte dai lavoratori della Bassnet Srl rientrano a tutti gli effetti in quelle previste e disciplinate dal Contratto nazionale del lavoro del Credito in qualità di attività cosiddette "complementari".

«Dopo due anni di liquidazione, vari incontri con i legali della società e tre incontri al Mise, nel mese di settembre le rappresentanze sindacali aziendali hanno ricevuto l'ufficializzazione della crisi occupazionale, ovvero il primo passo verso il licenziamento collettivo di tutti i dipendenti. Mentre per i lavoratori che erano in Basillichi è stata trovata una soluzione di continuità, quelli della Bassnet si ritrovano invece senza alcuna
certezza sul proprio futuro e lo spettro della disoccupazione», spiega ancora la nota.

«Il tutto dopo un debole segnale di speranza durante lo scorso giugno quando la Numero Blu, società di Contact Center romana aveva manifestato un certo interesse e promesso al Mise una risposta in tempi brevi. Risposta mai arrivata, né sollecitata dal ministero», continua il sindacato.

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