lunedì 6 giugno 2016
​L'istituto centrale ha presentato le "Proiezioni macroeconomiche per l'economia italiana" fino al 2018. Dati contrastanti.
Bankitalia: occupazione in crescita, Pil rivisto
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Secondo la Banca d'Italia l'occupazione presenta un andamento positivo per quanto rigurada il prossimo triennio, con un +2% previsto entro il 2018. Di conseguenza la disoccupazione apppare destinata a scendere sotto l'11%. Nel triennio 2016-2018 proseguirà quindi la "spinta dal progressivo consolidamento dell'attività economica e dagli interventi di sostegno alla domanda di lavoro". È quanto prevede Bankitalia nelle Proiezioni macroeconomiche per l'economia italiana, stimando che l'occupazione totale aumenti di circa il 2% nel periodo (di quasi il 2,5% nel settore privato). Il tasso di disoccupazione scenderebbe gradualmente, portandosi al 10,8% nel 2018 (oltre 1 punto percentuale in meno rispetto al 2015). Ma le stime del Pil scendono: 2016 +1,1%; 2017 e 2018 +1,2%

Nel secondo trimestre del 2016 l'economia italiana crescerà allo stesso ritmo del primo, cioè dello 0,3%. È la previsione contenuta nelle "Proiezioni macroeconomiche per l'economia italiana" di Bankitalia. In media d'anno, il prodotto aumenterebbe dell'1,1% e accelererebbe all'1,2% nel 2017 e nel 2018. Rispetto alle proiezioni macro del Bollettino economico di gennaio, la stima è stata rivista al ribasso (era +1,5% sia per il 2016 che per il 2017), riflettendo "soprattutto un più debole andamento dell'economia mondiale".

Inflazione resta a zero nel 2016, risale 2018-2019

 "L'inflazione in Italia rimarrebbe ancora pari a zero nella media di quest'anno per poi risalire solo gradualmente (allo 0,9 per cento nel 2017 e all'1,5 nel 2018)". È quanto si legge nelle proiezioni per l'Italia nel prossimo triennio elaborate dagli economisti della Banca d'Italia nell'ambito dell'esercizio coordinato dell'Eurosistema. In particolare l'andamento dei prezzi "riflette sia il contributo della componente importata sia quello dei prezzi interni, trainati soprattutto dalla ripresa ciclica dei margini di profitto. Al netto della componente energetica, l'indice dei prezzi al consumo aumenterebbe dello 0,6 per cento nel 2016, dell'1,0 nel 2017 e dell'1,5 nel 2018". La debolezza dei Paesi emergenti pesa sulle stime conomiche "Il quadro previsivo risente della debolezza dello scenario internazionale, che riflette soprattutto il rallentamento delle economie emergenti, in linea con le valutazioni più recenti delle organizzazioni internazionali". Si legge anche questo nelle proiezioni per l'Italia nel prossimo triennio elaborate dagli economisti della Banca d'Italia nell'ambito dell'esercizio coordinato dell'Eurosistema. In particolare "continuerebbero a sostenere la crescita le condizioni monetarie ampiamente espansive, l'orientamento della politica fiscale e il permanere del prezzo del petrolio su bassi livelli".

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