giovedì 26 aprile 2012
​Il Rapporto stabilità finanziaria della Banca d'Italia sostiene anche che il rapporto debito/Pil dell'Italia comincerà a ridursi già nel 2013.
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​Il rapporto debito/Pil dell'Italia comincerà a ridursi già nel 2013 anche se i tassi dei titoli di Stato dovessero aumentare e la crescita risultasse inferiore alla attese. È quanto afferma il Rapporto stabilità finanziaria della Banca d'Italia che ipotizza tre scenari, al netto di eventuali manovre aggiuntive del governo.In ripresa il mercato dei titoli di Stato italiani con un costo medio delle emissioni fra gennaio-aprile che "si è ridotto significativamente" rispetto al trimestre precedente. E' quanto afferma la Banca d'Italia secondo cui a gennaio-febbraio gli stranieri sono tornati ad acquistare "importi netti non trascurabili" di titoli.I prestiti delle banche a famiglie e imprese riprenderanno a crescere solo nella parte finale del 2012. E' quanto afferma il rapporto stabilità finanziaria della Banca d'Italia secondo cui ci vorrà tempo affinché i fondi Bce affluiscano all'economia. Bankitalia segnala però una domanda debole dovuta alla recessione e al calo dell'occupazione.Le famiglie italiane risentono della recessione in atto e la loro ricchezza è diminuita ma il loro indebitamento rimane contenuto. Lo afferma la Banca d'Italia nel rapporto sulla stabilità finanziaria. Giovano i bassi tassi di interesse sui mutui in essere e la tenuta dei prezzi delle case. I rischi arrivano dalla debole dinamica dei redditi.Il 60% delle aziende che hanno avuto accesso alla moratoria sui crediti varata nel 2009 (e ora replicata) sono tornate a pagare con regolarità i prestiti. E' quanto afferma il rapporto stabilità della Banca d'Italia che esclude così i rischi di 'eccessiva tolleranza' dalla misura con il mantenimento di 'aziende zombie' e di perdite occultate nei bilanci bancari. L'istituto centrale segnala come la maggiore quota di aziende tornate regolari sia fra coloro che all'avvio presentavano condizioni finanziarie solide (85%).
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