
Alfredo Altavilla (BYD) - .
L’occasione è il lancio di Atto 2, il nuovo Suv elettrico compatto di BYD altamente tecnologico e dotato di qualità superiori alla sua categoria, ma la presentazione con test drive del nuovo modello del colosso cinese assume numerose connotazioni in virtù del legame con Alfredo Altavilla, da pochi mesi Special Advisor per il mercato europeo dell’azienda asiatica leader nel settore delle auto elettriche.
Segnali da non sottovalutare: la sontuosa presentazione proprio alle OGR (Officine Grandi Riparazioni) di Torino, un hub di cultura arte e tecnologia nella città che è stata capitale dell’industria automobilistica, un luogo che nella prossima settimana ospiterà una importante riunione con i rappresentanti della filiera (componentistica) piemontese e italiana per verificare le possibilità di collaborazione col marchio cinese in proiezione europea (un’occasione fondamentale per il rilancio di un settore che attualmente attraversa seri problemi e deve guardare all’estero per vivere). E poi la sfilata di auto BYD Atto 2 nei luoghi che un tempo erano (e comunque restano) legati alla cultura e alla tradizione Fiat (Mirafiori e Lingotto ad esempio). C’è chi potrebbe leggere tutto quanto come una scelta strategica dello stesso Altavilla - braccio destro di Sergio Marchionne proprio a Torino - e quasi un segnale di “passaggio di consegne” da Torino alla Cina. E a quel punto sorge spontanea la domanda: BYD ha intenzione di legarsi alla filiera italiana o addirittura pensa a un impianto produttivo del brand in Italia?
La seconda ipotesi è stata subito smentita. “Non possiamo esportare altrove la verticalizzazione che è stata fatta in Cina perché richiederebbe un investimento di capitale enorme, sarebbe poco saggio e ci si reggerebbe soltanto sui volumi del Paese”, spiega Altavilla. In merito alla annunciata riunione con i produttori di componenti invece la casa cinese ha organizzato un incontro il 20 e 21 febbraio a Torino con circa 300 fornitori italiani. All’incontro saranno presenti lo stesso Altavilla, il responsabile acquisti del gruppo, e un rappresentante del Mimit (Ministero delle Imprese e del Made in Italy). L’obiettivo è assegnare le forniture per i circa 500mila veicoli che saranno prodotti in Ungheria e in Turchia.
“In Italia ci sono competenze e qualità, la filiera italiana ha già una buona presenza in Europa, lo ha dimostrato con le forniture alle Case di auto tedesche: è un settore da valorizzare in un momento in cui i volumi sono scarichi… Ma uno degli aspetti importanti è quello della competitività. Ci aspettiamo di trovare nella componentistica italiana un partner di lungo termine ideale per il percorso che intendiamo fare in Europa”, ha spiegato Altavilla.
Il Costruttore cinese oggi ha due punti di riferimento, Ungheria e Turchia, e da ottobre ATTO 2 sarà costruita in Europa in una logica di taglio dei costi, e per evitare i dazi previsti da Bruxelles: “E’ ancora prematuro dire dove… così come è prematuro parlare di un terzo impianto, molto dipende dalla nostra crescita”. In Italia (il riferimento è a Grugliasco e a Termini Imerese) la realtà attuale andrebbe ad arenarsi di fronte a logiche differenti di impiantistica e di produzione: insomma, i cinesi paiono rendere tutto più vecchio quello che è al di fuori dei loro confini…
Il valore di BYD intanto è in aumento, nella conoscenza del marchio e nella penetrazione di mercato, ma Altavilla guarda a un salto importante: “BYD in questo mese supera la soglia dell’1% di quota, ma bisogna arrivare presto al 2%”. Alle spalle c’è una storia fresca e vivace, con una offerta di modelli che presto avrà nuovi impulsi tra tecnologia, qualità e uno stile che attinge il meglio dal mondo ma nasce proprio nel Centro Stile di Shenzhen: “Siamo passati da 500.000 auto vendute nel 2020 a 4,2 milioni nel 2024, per crescere non abbiamo bisogno di fusioni e acquisizioni».