lunedì 23 gennaio 2017
Il decreto legge che lo ha inserito fra i combustibili alternativi del piano strategico nazionale consentirà l'adeguamento degli impianti di rifornimento necessario per queste vetture. Toyota esulta
Auto a idrogeno, finalmente il via libera
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Entro il prossimo 31 marzo le automobili a idrogeno potranno iniziare a circolare anche in Italia. Per quella data infatti dovrà essere innalzato il limite massimo della pressione di rifornimento, oggi a 350 bar, portandolo a 700 bar, valore necessario per le vetture moderne. A prevederlo è il Decreto legislativo che ha inserito l'idrogeno fra i combustibili alternativi del piano strategico nazionale. Il Decreto 257 del 16 dicembre 2016, ora pubblicato in Gazzetta Ufficiale, recepisce una direttiva europea sulle infrastrutture per i combustibili alternativi. La nuova norma impone anche all'Italia di dotarsi di una rete adeguata di stazioni di rifornimento entro il 2025.

Al momento la normativa vigente, il Decreto del Ministero dell'Interno n. 213 del 31 agosto 2006, impedisce di fatto la libera circolazione delle vetture alimentate a idrogeno, in quanto prevede una pressione di rifornimento dei gas a 350 bar massimi, invece dei 700 necessari per il “pieno”. Il Governo già a settembre, e anche in risposta a numerose interrogazioni parlamentari, aveva manifestato la necessità di aggiornare questo decreto ministeriale. Oggi questa scadenza è stata fissata per la fine di marzo 2017.

Toyota esulta. Un costruttore in particolare che su questo tipo di alimentazione ha sempre puntato in termini di investimenti, ha accolto con soddisfazione la notizia. «Il lavoro svolto da Toyota, nel corso di questi due anni, insieme alle Istituzioni coinvolte, ha prodotto importanti risultati - ha commentato Andrea Carlucci, amministratore delegato di Toyota Motor Italia -. E sono proprio le Istituzioni che dobbiamo ringraziare per la disponibilità e l'apertura dimostrata nei nostri confronti. L'adozione di una prospettiva politica chiara e lungimirante è fondamentale per non perdere l'opportunità di diventare un Paese all'avanguardia nello sviluppo e nell'applicazione di una risorsa altamente innovativa come l'idrogeno». Secondo Toyota, che in alcuni Paesi ha già in commercio la Mirai - prima vettura a idrogeno prodotta su larga scala, «la scelta del Governo è una grande vittoria per il sistema Italia, a cui riteniamo di aver contribuito avendo interloquito a tutti i livelli perché questo accadesse».

Il “patto” mondiale. Sono molti intanto i colossi industriali che puntano sulle energie pulite, e annunciano investimenti per le rinnovabili. Nei giorni scorsi al Forum di Davos, una delle massime assemblee mondiali dei cosiddetti "poteri forti", 13 multinazionali hanno fondato un "Hydrogen Council", per sviluppare le tecnologie dell'idrogeno, vettore di energia pulito. E si tratta di pesi massimi: del Consiglio fanno parte i Ceo e presidenti di Air Liquide, Alstom, Anglo American, BMW, Daimler, ENGIE, Honda, Hyundai, Kawasaki, Royal Dutch Shell, The Linde Group, Total e Toyota. Da questi è arrivato un appello affinchè i governi sostengano l'idrogeno con azioni proprie, ad esempio attraverso programmi di investimento nelle infrastrutture su grande scala. Significativo che la richiesta a collaborare nella lotta al cambiamento climatico non venga da attivisti ambientalisti ma dai protagonisti dell'industria mondiale.

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