sabato 14 novembre 2020
L'Osservatorio di MiaCar: acquisti in rete aumentati del 60% a ottobre. L'Anfia ricorda che i Saloni tradizionali sono comunque a disposizione del pubblico anche nelle zone rosse
Boom di vendite online, ma le concessionarie sono aperte
COMMENTA E CONDIVIDI

Il mercato dell'auto fatica, con le immatricolazioni che a fine anno in Italia potrebbero far segnare un -27%, ma crescono le vendite online. Secondo l'Osservatorio di MiaCar, la prima piattaforma in rete per l'acquisto di autovetture nuove e usate esclusivamente presso i concessionari ufficiali, a ottobre sono cresciute del 60%, dopo il 105% di settembre. Fiat Panda e 500, tra le city car, e Jeep Renegade per i Suv le auto più vendute sulla piattaforma, dove sono presenti vetture di tutti i tipi e di tutti i prezzi con sconti rispetto al prezzo di listino fino al 40%.

Per Lorenzo Sistino, Founder & Ceo della start-up digitale, "la maggiore dimestichezza nei confronti delle app e degli acquisti online ha determinato un cambio di marcia per tutto il settore delle vendite". L'acquisto avviene in sicurezza anche dal punto di vista sanitario, perché "non serve spostarsi alla ricerca dell'auto". Nel caso di canali ufficiali, a favore dell'acquisto online delle auto gioca anche "la trasparenza delle offerte: il nostro sito propone migliaia di auto, tutte esclusivamente dei concessionari ufficiali, con sconti molto consistenti e facili da confrontare", sottolinea Sistino, secondo cui "sta diventando molto importante anchel'effettiva disponibilità immediata del prodotto".

E' comunque importante ricordare che le Concessionarie, oltre alle officine e i rivenditori di parti e accessori, in questo momento sono regolarmente aperti anche nelle cosiddette "zone rosse". L'apertura al pubblico - spiega l'Anfia - è ovviamente soggetta al rispetto delle disposizioni relative all'autocertificazione dei movimenti e all'applicazione del protocollo di regolamentazione delle misure per il contenimento della diffusione del virus Covid-19. Molte realtà commerciali e industriali della filiera auto l'avevano anticipato già nelle prime settimane del lockdown di marzo-aprile, con specifici protocolli aziendali tuttora in vigore.

"In una fase così difficile per il Paese, la filiera automotive italiana non può che sposare pienamente l'appello a rispettare tutte le misure di sicurezza in vigore - afferma Gianmarco Giorda, direttore dell'Anfia - a tutela di lavoratori, fornitori e clienti. Proseguire le attività in sicurezza è importante per evitare un nuovo tracollo del mercato, che provocherebbe conseguenze devastanti per il
settore". Giorda ricorda i contraccolpi del precedente lockdown nazionale, con la chiusura dei concessionari dal 12 marzo al 3
maggio, con il quasi azzeramento delle vendite di auto (-85,4% a marzo e -97,5% ad aprile, con un ribasso del 51% nel bimestre,
rispetto a marzo-aprile 2019) e crolli molto pesanti anche nei comparti dei veicoli commerciali e industriali. "Ora che la domanda di auto è in recupero grazie alla spinta degli incentivi - il consuntivo dei primi 10 mesi del 2020 è comunque a -30,9% e per fine anno è prevista una contrazione complessiva del 25% rispetto al 2019 - un ulteriore arresto sarebbe impensabile".


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: