mercoledì 20 aprile 2016
L’effetto positivo determinato dalle nuove regole introdotte dal Jobs act e dalla decontribuzione è confermato anche dall’aggiornamento dei dati relativi all’intero 2015, che indicano un forte aumento dei contratti a tempo indeterminato (+ 911mila) rispetto al 2014 (nella foto il ministro Giuliano Poletti).
«Assunzioni, prevedibile un rallentamento»
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I dati sui contratti di lavoro diffusi dall’Inps evidenziano, a febbraio 2016, un rallentamento complessivo delle assunzioni in confronto allo stesso mese del 2015, ascrivibile, essenzialmente, ai contratti a tempo indeterminato.Era prevedibile che il boom dei contratti a tempo indeterminato a dicembre 2015, l’ultimo in cui si poteva usufruire dell’esonero contributivo triennale pieno - 400mila rapporti di lavoro (tra attivazioni e trasformazioni), quasi il quadruplo dei 107mila medi degli 11 mesi precedenti - assorbisse assunzioni normalmente previste per i mesi successivi. Questo è stato un vantaggio anche per i lavoratori che hanno visto così anticipata la loro assunzione con un contratto a tempo indeterminato.    L’effetto positivo determinato sul mercato del lavoro dalle nuove regole introdotte dal Jobs act e dalla decontribuzione è confermato anche dall’aggiornamento dei dati relativi all’intero 2015, che indicano un forte aumento dei contratti a tempo indeterminato (+ 911mila) rispetto al 2014.
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