mercoledì 1 febbraio 2017
Un settore in salute, che ha bisogno di regole certe e di dialogo con le istituzioni per affrontare le nuove sfide della competitività
Antitrust e Farmindustria, un'alleanza per abbassare i prezzi dei farmaci
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Prove di dialogo tra Antitrust e industria farmaceutica per sviluppare la ricerca, l'innovazione e le sfide della competitività in un contesto di rispetto delle regole e di collaborazione con le istituzioni. Questi i temi al centro del convegno che si è svolto questa mattina alla sede dell'Antitrust, a Roma. Hanno partecipato, tra gli altri, il presidente dell'Agcom Giovanni Pitruzzella, il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, il direttore generale di Aifa Mario Melazzini, l'ad di Roche Maurizio de Cicco e il presidente di Dompè Farmaceutici, Sergio Dompè.

L'industria farmaceutica si caratterizza per alcune peculiarità: è il settore più regolato in assoluto, con normative comunitarie, nazionali, regionali; la concorrenza non è solo tra aziende, ma anche tra Paesi, per una questione di investimenti e di ricerca.

«Il settore farmaceutico è un settore di enorme importanza sia per la tutela della salute sia per la crescita economica del nostro Paese visto che gli investimenti raggiungono livelli importanti - ha spiegato Giovanni Pitruzzella -. Dal punto di vista dell'autorità Antitrust è necessario che questo sviluppo al quale guardiamo con enorme favore possa avvenire in un clima e in un contesto in cui siano rispettate le regole della concorrenza nel convincimento che la concorrenza favorisca l'innovazione e una riduzione dei prezzi nel medio termine. Naturalmente concorrenza non significa che vadano pregiudicati i diritti di proprietà intellettuale che sono uno strumento utile per stimolare l'innovazione».

L’Italia è al secondo posto in Europa come produttore farmaceutico (dopo la Germania, anche se la stiamo raggiungendo), poiché rispetto agli altri Paesi la nostra quota sul totale delle esportazioni e produzione è maggiore rispetto al mercato. E abbiamo una caratteristica unica nel Vecchio Continente, ovvero una composizione bilanciata tra aziende a capitale italiano (40% del totale) ed estero (60%). I dati mostrano che la farmaceutica in Italia si è affermata con un motore di crescita: ha aumentato la produzione e l’export più di tutti i settori industriali, sono cresciuti gli investimenti, anche in ricerca (per esempio studi clinici +15% nel biennio 2013-2015). Anche l’occupazione è tornata a crescere (+1% medio annuo dal 2013). Gli investimenti delle imprese a capitale italiano ed estero hanno reso l’Italia un hub manifatturiero, con una forte crescita della qualità delle produzioni. In definitiva l’industria farmaceutica è un comparto specializzato, che innova, modernizza i processi, è attento all’eccellenza delle risorse umane, all’ambiente, ai rapporti con il territorio.


«Siamo qui per parlare del valore dell'industria farmaceutica a tutela dell'interesse del paziente - ha
illustrato Massimo Scaccabarozzi -. Noi siamo un settore che è profondamente cambiato negli anni, siamo un settore estremamente regolamentato. Siamo un settore che ha un valore industriale ed economico molto importante. Abbiamo aumentato la produzione, l'export, l'occupazione, abbiamo contribuito fortemente alla crescita e in quest'ottica noi vogliamo lavorare con le istituzioni che si stanno accorgendo del valore del nostro settore affinchè insieme si possano raggiungere tre obiettivi importanti: il primo è ovviamente la tutela del paziente, il secondo che il paziente abbia accesso ai risultati della nostra ricerca nel modo più adeguato possibile, e il terzo che nel fare tutto questo si tenga conto del valore che
rappresenta un settore come il nostro. Questa collaborazione nasce proprio da questo, noi abbiamo colto con positività anche l'accordo che è stato siglato tra l'Antitrust e l'Aifa perchè in quell'accordo (siglato il 19 gennaio da Antitrust e Aifa) si parlava proprio del valore del nostro settore, di un settore che è molto ben regolamentato e che è giusto che sia controllato ed è proprio in questa direzione che noi vogliamo andare oggi».

Sulla necessità di un rapporto sempre crescente con le istituzioni, l'ad di Roche Maurizio De Cicco ha spiegato che «portare investimenti in Italia può essere veramente difficile e per noi è importante dire che le
istituzioni sono al nostro fianco perchè l'Italia continui a essere un punto di riferimento in Europa. Auspichiamo un intervento di tutte le istituzioni in questo senso e la missione di Aifa e Antitrust è proteggere il consumatore che in questo caso non è solo un consumatore, ma un cittadino malato».

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