sabato 9 giugno 2018
L'ordine dell'Ispettorato per "abuso di precari". La notifica dopo una serie di accertamenti. Il colosso: affronteremo al più presto le osservazioni
Troppi interinali. «Assuma 1.300 addetti»
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Un abuso nel ricorso al precariato da pagare in assunzioni. È la 'sanzione' prevista per Amazon per «aver sforato le quote di utilizzo di lavoratori somministrati»: dovrà dunque stabilizzare circa 1.300 addetti. Questi ultimi potranno chiedere un contratto a tempo indeterminato a partire dal primo giorno del loro utilizzo. A notificare il provvedimento al colosso della logistica è stato l’ispettorato nazionale del Lavoro. La decisione è stata presa in seguito a un accertamento effettuato il 7 dicembre scorso nella sede di Castel San Giovanni (Piacenza) da parte di un pool di ispettori «allo scopo di verificare l’osservanza, nei confronti del personale occupato, delle norme di tutela dei rapporti di lavoro e di legislazione sociale». Il controllo sul campo si era basato principalmente su colloqui con i dipendenti in servizio all’interno del polo logistico che complessivamente impiega circa 4.000 persone. Nessuna violazione, invece, dalle verifiche effettuate sui controlli a distanza dei lavoratori.

L’intero processo, avviato a fine 2017, si è concluso con la notificazione del verbale del 30 maggio. «È stato contestato all’azienda di aver utilizzato, nel periodo da luglio a dicembre 2017, i lavoratori somministrati oltre i limiti quantitativi individuati dal contratto collettivo applicato ». Per lavoratori somministrati o interinali si intendono quelli assunti dalle agenzie e poi impiegati per un’azienda terza. Lo sforamento dell’utilizzo, inoltre, non è stato minimo. L’ispettorato evidenzia che «l’impresa, a fronte di un limite mensile di 444 contratti di somministrazione attivabili, nel periodo indicato l’ha invece sensibilmente superato utilizzando in eccesso un totale di 1.308». Esultano i sindacati, con la segretaria confederale della Cgil, Tania Scacchetti, che annuncia la richiesta immediata di un incontro ad Amazon e alle agenzie coinvolte «per regolarizzare le posizioni». Per il segretario generale aggiunto della Cisl, Luigi Sbarra, «si apre indubbiamente una fase nuova di maggiori tutele per i lavoratori della new economy e della logistica».

La replica del gruppo dell’e-commerce non si è fatta attendere. «Siamo corretti e responsabili - è la risposta affidata a una nota –. Rispettiamo il lavoro svolto dall’autorità ispettiva e ci impegniamo affinché tutte le osservazioni che ci vengono rivolte siano affrontate il più rapidamente possibile». Amazon sostiene che nel verbale «non sia riportato il numero di contratti in somministrazione» e poi fa riferimento alla «stagionalità» della propria attività con picchi a novembre- dicembre. «Il centro di Castel San Giovanni quando ha aperto nel 2011 impiegava 150 persone a tempo indeterminato – ricorda Amazon –. Oggi i rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono oltre 1.650 e tutti hanno iniziato con contratti in somministrazione convertiti nel corso degli anni. Le conversioni sono state 500 nel 2016 e 270 nel 2017». L’ispettorato ne ha aggiunte già 1.300 per quest’anno.

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