venerdì 28 aprile 2017
Calenda: ogni contributo di idee è benvenuto. Boccia: ripartire dal referendum e non dagli aiuti di Stato. Renzi ricorda il caso Meridiana. Ue non contraria a prestito ponte
Alitalia, tra ipotesi e scelte per il futuro
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«Ogni contributo di idee per affrontare una situazione complessa è benvenuto, e sarà valutato». Così si esprime il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, a proposito della proposta per Alitalia che l'ex premier Renzi intende fare entro il 15 maggio. Il ministro invita ad aspettare quello che dirà l'azienda
martedì prossimo, poi si faranno tutti i passaggi perché ci sia continuità di servizio per i cittadini e connettività. I tempi sono stretti per tentare di salvare la compagnia aerea. Toccherà a un commissario (forse Luigi Gubitosi o Enrico Laghi) provare a ristrutturarla - visto che mancano due miliardi di euro - o provare a venderla al miglior offerente.

Intanto dall'Unione Europea arriva il via libera con paletti al prestito ponte da 400 milioni di euro, necessario per traghettare il vettore verso la vendita nel limite di sei mesi (periodo del commissariamento). Alla Commissione europea «prendiamo atto degli annunci del governo italiano» su Alitalia e «gli Stati membri possono intervenire a favore delle imprese se lo fanno a condizioni di mercato». Lo afferma una portavoce della Commissione, Lucia Caudet, che ricorda che «fin quando lo fanno in quei termini non si ricade nell'ambito delle regole sugli aiuti di Stato e non sono necessarie autorizzazioni».


Dopo la bocciatura del pre-accordo da parte dei dipendenti della compagnia aerea, tuttavia, fioccano le smentite e le proposte per salvare l'azienda. «Siamo molto timidi sull'ipotesi di un intervento di Cassa depositi e prestiti per Alitalia. Creerebbe il precedente che, quando c'è una situazione emergenziale o aziendale, poi entra sempre un terzo e se la si prende con il Governo». Lo dice il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine della presentazione di Elettricità Futura. «Bisogna invece fare tesoro di quanto accaduto - precisa Boccia - e non abusare evidentemente della questione referendaria, perché il referendum pur essendo un atto nobile in un momento delicato, può portare a una situazione di imbarazzo come questo». Per Boccia «si deve costruire una dimensione di futuro per le aziende, ripartire dall'esito referendario per capire cosa e come sì può fare per non buttare l'acqua e il bambino: questo non significa sollecitare il governo ad intervenire, altrimenti facciamo un errore e torniamo agli anni peggiori della nostra vita».

Della stessa opinione anche il ministro del Sud e della Coesione territoriale, Claudio De Vincenti: «La situazione dell'Alitalia, come sappiamo, è molto difficile e l'unica soluzione possibile è il suo riposizionamento sul mercato, in modo serio e forte. Non c'è spazio per una nazionalizzazione, perché non è questo il suo problema. Alitalia deve essere però un'impresa capace di stare sul mercato, con un piano industriale forte».

Intanto Lufthansa, Ferrovie e Intesa si sfilano da un eventuale acquisto. «Abbiamo una chiara intenzione di non acquistare Alitalia», dice il direttore finanziario della compagnia tedesca, Ulrik Svensson. «In questo momento l'argomento non è di interesse e la società non è stata contattata da nessuno»: è la posizione del gruppo Fs su un possibile coinvolgimento nel salvataggio. Non esiste un piano B portato avanti da Intesa Sanpaolo. Non abbiamo un piano B e non compete a noi farlo. Noi siamo una banca, un'azienda che si occupa di credito e non di aeromobili", afferma Carlo Messina, ceo di Intesa Sanpaolo, prima dell'inizio dell'assemblea degli azionisti a Torino, in merito alle indiscrezioni su un piano alternativo per Alitalia che sarebbe spinto dalla banca.

L'ex premier Matteo Renzi, invece, ricorda il caso Meridiana: «Prendendosi un po' di tempo le condizioni per una soluzione ci sono tutte». Nel 2016, anche grazie all'interesse del governo, Qatar Airways è stata individuata come partner per il rilancio. A breve, la compagnia qatariota entrerà in una nuova holding Aqa,
proprietaria di Meridiana, con il 49% (il limite massimo consentito a un vettore extraeuropeo), mentre Alisarda avrà il restante 51%. La lunga e serrata trattativa con i sindacati e l'arrivo, pur sofferto, del Qatar ha portato la cura dimagrante a ridurre gli esuberi da 1.660 prima a 900, poi a 514 e infine a circa 400, accompagnati da un alleggerimento del 30% della busta paga di piloti e assistenti di volo.

Anche i sindacati sperano in una soluzione. «Certo che c'è un futuro per Alitalia - dice Susanna Camusso della Cgil - se si cominciano a fare le scelte giuste, se si decide di dare una strategia, se si decide che il tema dell'Alitalia non è la concorrenza tra le low cost e le tratte brevi, ma è il medio e lungo raggio, è la
riqualificazione delle modalità di accesso e di partenza del nostro Paese. Il tema non è quello di avere delle risorse per lo spezzatino o la chiusura di Alitalia, il tema è ricostruire le condizioni industriali per avere un vettore che abbia una prospettiva nel futuro. Quindi, c'è bisogno, anche per l'evidente incapacità che hanno manifestato il management e gli azionisti che hanno governato questi processi, di un ruolo di
indirizzo rispetto alle scelte di un piano industriale. Penso che non si possa liquidare la vicenda Alitalia con il fatto che è fallita e ci pensi non so bene chi». Per Annamaria Furlan della Cisl, «la democrazia sindacale è importante. Ma sottoporre l'accordo su Alitalia al referendum tra i dipendenti, snaturando il nostro ruolo, forse è stato un errore e su questo bisognerà aprire una riflessione unitaria». E Carmelo Barbagallo della Uil chiede di riprendere la trattativa, «perché il piano industriale era insufficiente per risolvere i problemi di Alitalia. Ma senza avere premure, perché ora si stanno rendendo conto che i costi che ci saranno facendo macelleria sociale saranno ancora più gravi di quelli avuti finora. Bisogna eliminare una serie di spese, per esempio i sovraccosti che sono circa 750 milioni di euro, perché Alitalia paga il carburante più del doppio
delle altre compagnie, più del doppio la biglietteria o le manutenzioni».


Infine, in attesa dell'assemblea dei soci e della nomina del commissario, «non vi è stato e non vi sarà alcun impatto dell’attuale situazione sull’operatività e sulla programmazione dei voli operati da Alitalia». A ribadirlo è la compagnia in una nota. I voli e i servizi si svolgeranno come previsto e senza alcuna modifica. I biglietti già acquistati sono quindi pienamente utilizzabili e sul sito web e tutti i canali di vendita della Compagnia sono disponibili e prenotabili tutti i voli futuri. I frequent flyer Alitalia possono continuare ad accumulare e spendere, come di consueto, le miglia per i voli e i servizi della compagnia.

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