lunedì 23 novembre 2020
L'accordo tra Distribuzione ed Industria del largo consumo rappresenta un vantaggio per i consumatori
Al bando le pratiche commerciali sleali
COMMENTA E CONDIVIDI

Un'intesa contro le pratiche sleali e anticoncorrenziali nel mercato italiano e per proporre al legislatore alcune linee guida utili ad integrare la direttiva europea. L'accordo è stato raggiunto da sette organizzazioni dell'industria (Centromarca, Federalimentare e IBC - Associazione Industrie Beni di Consumo) e della distribuzione del largo consumo (Federdistribuzione, ANCC-Coop, ANCD-Conad, insieme ad ADM - Associazione Distribuzione Moderna) ed è stato stimolato dalla certezza che la competizione leale non rappresenta uno svantaggio bensì porta un vantaggio per il consumatore.

Relazioni commerciali corrette

L'accordo è un punto importante per affermare la legalità e la correttezza delle relazioni commerciali e il contrasto alle pratiche sleali a tutti i livelli della filiera agroalimentare, anche a vantaggio del consumatore finale. "Per le aziende della distribuzione e del largo consumo – si legge in una congiunta – la libera e leale concorrenza e il rispetto della legalità sono due principi portanti della filiera, fondamentali per continuare a offrire ai consumatori prodotti di qualità al giusto prezzo, per tutelare la sana occupazione e per sostenere la rete delle Pmi, in particolar modo in campo agricolo, favorendone l'efficienza e dunque la crescita, anche attraverso una maggiore competitività, sia nel mercato italiano sia a livello internazionale".

“Per la prima volta – sottolinea Marco Pedroni, presidente ADM – tutto il mondo distributivo e quello industriale si pongono con la medesima impostazione di fronte al legislatore. Quel gioco di squadra che difficilmente si pratica nel nostro Paese qui trova concretezza. Tra i caposaldi dell’accordo va segnalato la forte volontà di contrastare l’illegalità e le pratiche sleali da qualunque parte provengano, con un concetto di reciprocità che tutela tutti i comparti interessanti indipendentemente dal loro ruolo e dal loro peso economico”.

Coinvolta tutta la filiera

L'intesa tra distribuzione e industria propone la creazione di un ampio ambito di applicazione della norma, coinvolgendo tutti i soggetti della filiera indipendentemente dal fatturato, in un contesto di reale reciprocità, quindi di tutela sia dei "fornitori" sia dei "clienti" dei comparti interessati. Viene proposto poi che a vigilare sull'applicazione della normativa venga individuato un soggetto superpartes dotato delle adeguate risorse e completamente autonomo.

Valorizzare la concorrenza

Il nuovo quadro normativo dovrebbe così valorizzare la concorrenza e salvaguardare la libera contrattazione, diventando un punto di riferimento per comportamenti corretti da parte di tutti i soggetti. Per questo viene chiesto di approfondire l'ipotesi di opportune modalità di conciliazione. L'intesa chiede inoltre di garantire la riservatezza in eventuali fasi istruttorie, il diritto alla difesa e sanzioni dissuasive commisurate alla gravità dei fatti, ma che non compromettano la continuità delle imprese e il loro equilibrio economico. "L'accordo - conclude la nota - si inquadra in una più ampia intesa tra i due comparti, che puntano sempre più alla modernizzazione delle filiere, ad una equilibrata remunerazione degli operatori, al rispetto dei diritti delle persone e dei lavoratori nella produzione, raccolta, trasformazione e distribuzione dei prodotti alimentari. In coerenza con questa prospettiva, distribuzione e industria dei beni di consumo sono impegnate da anni in un percorso di buone pratiche di sostenibilità sociale, ambientale ed economica".

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: