mercoledì 6 giugno 2018
Motore di sviluppo per l’economia nazionale con un giro d’affari di 60 miliardi di euro e polo di lancio per la creatività e il talento
La forza delle fiere italiane
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Oggi, in tutto il mondo, i riflettori sono puntati sul settore fieristico grazie all’appuntamento mondiale con la Giornata Mondiale delle Fiere, nata nel 2016 per iniziativa di Ufi-The Global Association for the Exhibition Industry e da subito sostenuta da Aefi. Il Global Exhibitions Day rappresenta un’occasione unica per valorizzare il settore fieristico, far conoscere al mondo le potenzialità delle manifestazioni italiane sottolineando l’impatto positivo sull’occupazione, le attività economiche, l’innovazione, gli investimenti locali e evidenziare come le fiere rappresentino anche un luogo di incontro e confronto e polo di lancio per la creatività e il talento. Il tema scelto a livello globale per la terza edizione della Giornata Mondiale delle Fiere è “The Power of Exhibitions” declinata da Aefi - Associazione Esposizioni e Fiere Italiane con un articolato programma di attività, che oggi vede il suo culmine con il grande evento La forza delle fiere italiane nella splendida cornice della Sala del Tempio di Adriano della Camera di Commercio di Roma.

«Partendo dal tema generale - The Power of Exhibitions - e muovendoci lungo le direttrici definite da Ufi attraverso un gruppo di lavoro, di cui Aefi è parte attiva, e quest’anno sintetizzate nelle parole chiave advocacy e talent, abbiamo pensato a un format che da un lato creasse occasioni di confronto tra gli stakeholder e dall’altro mettesse in evidenza il ruolo delle fiere italiane quale luogo di incontro della creatività made in Italy, riconosciuta in tutto il mondo, e polo di lancio per i nuovi talenti», commenta Ettore Riello, presidente di Aefi. Il comparto a livello mondiale è un vero motore di sviluppo, confermato anche dai numeri: secondo i dati Ufi, sono 98 i miliardi di euro di spesa di espositori e visitatori e 680mila le persone occupate che salgono a 1,8 milioni considerando l’indotto come trasporti, ricettività, ristorazione. Da studi effettuati nel nostro Paese - che trovano conferma nella recente analisi sul commercio internazionale realizzata da Ufi a livello mondiale - emerge che un euro investito nelle fiere genera due euro di indotto diretto e otto euro di indotto indiretto.

Il presidente di Aefi, nel suo intervento introduttivo ha ricordato inoltre che ogni anno, in tutto il mondo, i 31mila eventi fieristici coinvolgono 260 milioni di visitatori e 4.400.000 imprese espositrici. Uno
scenario in cui l’Italia è protagonista, al secondo posto in Europa e quarta a livello mondiale: con circa 1.000 manifestazioni a calendario nel 2018, di cui 209 internazionali, il settore ha un peso rilevante nell'economia italiana.

Per quanto riguarda il nostro Paese, Riello ha sottolineato come le fiere italiane siano un asset
straordinario: «Generano affari per 60 miliardi di euro dando origine al 50% dell’export delle aziende italiane che vi partecipano. Inoltre per il 75,3% delle pmi italiane le fiere sono uno strumento fondamentale di sviluppo. Sarebbe riduttivo parlare del ruolo delle fiere nel mondo considerandone solo l’aspetto economico. La valenza del loro operare va ben oltre e contribuisce alla diffusione dei nostri valori, delle nostre eccellenze, della creatività italiana che tutto il mondo ci invidia».

La Giornata Mondiale delle Fiere rappresenta anche un'occasione per fare il punto su un comparto solido che offre anche numerose opportunità di carriera. Un comparto in continua evoluzione che «nonostante qualche situazione di difficoltà sa innovarsi e innovare, adeguandosi ai cambiamenti del mercato e dei consumatori, cogliendo le opportunità offerte dal mondo digitale per estendere il potenziale dell’evento oltre il momento espositivo».

Sempre secondo Ufi, oltre il 70% dei quartieri e organizzatori di manifestazioni sta sviluppando nuove attività proprio per andare incontro a un mercato in continuo cambiamento, anche e soprattutto dal punto di vista geopolitico. «L’escalation del protezionismo rischia di schiacciare la nostra economia, che in questo momento cresce grazie alle vendite all’estero, con manovre che potrebbero pesare per tre punti sull’export. Basti pensare che solo con l’Iran, con cui siamo stati tra i primi a firmare un protocollo d’intesa, il nostro Paese ha diversi miliardi di export a rischio», ha affermato Riello.

Per questo Aefi è sempre più attiva nelle iniziative volte all’internazionalizzazione delle fiere e delle aziende che vi partecipano, con una Commissione dedicata per cogliere le nuove opportunità sul mercato mondiale ed adattarsi con flessibilità ad un contesto profondamente mutevole. Ma anche con partner istituzionali e di rilievo come l’Agenzia Ice, Sace e Simest, con la convinzione che le fiere rappresentino una grande opportunità di crescita soprattutto in un momento così complesso per il nostro Made in Italy, che ha ancora molta strada da fare per vedere concretizzato tutto il suo potenziale.

«Il rapporto dell'Ice con il sistema italiano delle fiere è, e continua ad essere, un asse prioritario della promozione a sostegno dell'internazionalizzazione delle pmi italiane. Nel 2017, l’Ice ha supportato 50 fiere, le più rappresentative del made in Italy nei rispettivi settori, coinvolgendo 5.700 operatori stranieri e realizzando 52mila incontri b2b. Quest'anno l'obiettivo sarà superare i 6mila operatori stranieri - afferma Michele Scannavini, presidente dell’Agenzia Ice - con un potenziamento del numero di incontri d’affari. Contiamo anche di rafforzare la collaborazione con Aefi e le singole manifestazioni per migliorare la loro visibilità all'estero».

«Le fiere sono un booster per le nostre imprese e la nostra economia – prosegue Riello, ricordando che Aefi le supporta e opera nell’interesse dell’intero sistema fieristico nazionale -. Da sempre sosteniamo la necessità di fare sistema per essere forti e competitivi. In quest’ottica Aefi collabora con associazioni e organizzazioni sia a livello nazionale che internazionale con l’obbiettivo di costruire alleanze per fare sinergie. Abbiamo molti dialoghi aperti, non ultimo quello con fiI, che speriamo possano concretizzarsi nel prossimo futuro».

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