venerdì 7 aprile 2017
Per i lavoratori italiani sono età, favoritismo e mancanza di opportunità. Inoltre siamo ambiziosi, ma non fra i più stressati in Europa
Ecco i maggiori ostacoli alla carriera
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Quali sono i maggiori ostacoli alla carriera secondo i lavoratori italiani? La ricerca La forza del lavoro in Europa 2017 condotta da Adp ha cercato di rispondere al quesito. L’indagine prende in esame l’attitudine degli impiegati nei confronti del futuro del lavoro ed è stata condotta nel luglio 2016 su un campione di 9.920 lavoratori in Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Spagna, Svizzera e Regno Unito. Il campione italiano comprende 1.305 impiegati interrogati nel luglio 2016.

L’avanzamento di carriera è un fattore fondamentale per attrarre e conservare i dipendenti, per cui desta preoccupazione il fatto che quasi un terzo (35%) dei lavoratori italiani dichiari come i propri datori di lavoro non facciano abbastanza per supportare il loro avanzamento di carriera o non lo supportino affatto.
Alcuni Paesi fanno meglio di altri e i lavoratori spagnoli, olandesi, svizzeri e britannici sono quelli che si ritengono più aiutati nel loro percorso di crescita. All’estremo opposto della scala, il 39% dei lavoratori francesi dichiara di non esserlo affatto (valore massimo registrato tra tutti i paesi inclusi nello studio), seguiti da italiani (35%) e tedeschi (34%).

I risultati rivelano che l’età è un fattore determinante per la disponibilità di opportunità di carriera e che i dipendenti si sentono molto meno supportati a mano a mano che invecchiano (16,6% della media dei lavoratori italiani, ma sopra i 45 anni la percentuale va dal 25 al 40%), il che è logico ma anche curioso se pensiamo che al giorno d’oggi l’età lavorativa si è nettamente spostata in avanti. L’ostacolo età è inoltre temuto più dagli uomini che dalle donne (19,6% vs 12,4%). Per la prima volta nella storia, esiste una forza lavoro che sta invecchiando: molto presto, cinque generazioni di impiegati lavoreranno fianco a fianco. Le tecnologie avanzate e ulteriori significative differenze d’età nella forza lavoro fanno sentire isolati i lavoratori più anziani, che si sentono sorpassati da lavoratori più giovani e tecnologicamente più preparati. L’età è considerata particolarmente come un ostacolo in Olanda (24%), Svizzera (21%) e nel Regno Unito (20%).

Secondo ostacolo considerato, che mette d’accordo tutte le fasce d’età, è il cosiddetto favoritismo, temuto dal 12,2% degli italiani (14% uomini e 9,6% donne). L’8,3% denuncia invece una generale mancanza di opportunità di crescita (7% uomini e 10% donne).

La differenza tra i due sessi si riscontra soprattutto alla domanda “vedi i bisogni familiari come un ostacolo alla carriera?”, a cui ha risposto di sì l’8,4% delle donne, contro il 4,7% degli uomini. Alla domanda ”credi che il sesso di appartenenza possa essere un ostacolo alla crescita professionale?” ha risposto di sì il 7,3% delle donne contro lo 0,8% degli uomini.

Il 3,4% dei lavoratori italiani ha dichiarato di non avere nessun interesse a un avanzamento di carriera. Ciò potrebbe essere legato alla quantità di stress che i lavoratori sperimentano sul posto di lavoro, dal momento che preferirebbero evitare ore di lavoro extra o anche ulteriori richieste.

I risultati mostrano che il 17% dei lavoratori europei si sente stressato ogni giorno di più. I lavoratori tedeschi sono i meno desiderosi di avanzare nella propria carriera, e hanno uno dei più alti livelli di stress, con il 20% che sperimenta situazioni di eccessivo stress in crescita.

I lavoratori più stressati sono i polacchi: più di uno su cinque (22%) sostiene di sentirsi stressato ogni giorno o tanto spesso da prendere in considerazione l’idea di trovare un altro lavoro. Al contrario, i dipendenti spagnoli sono quelli meno stressati, con solo un intervistato su dieci che considera lo stress un problema giornaliero e oltre un terzo (34%) che sostiene di non essere mai stressato. Le donne hanno più probabilità di subire condizioni di forte stress rispetto agli uomini e un quinto (20%) di esse afferma che ciò avviene giornalmente o eccessivamente, rispetto al 15% tra gli omologhi maschi.

Livelli di stress in Italia

Quanto spesso ti senti stressato al lavoro?
Mai 21% (uomini: 22,4%; donne:18,6%)
Una volta al mese 35 % (uomini: 37,6%; donne: 31,1%)
Una volta a settimana 25% (uomini: 24,6%; donne: 26,3%)
Tutti i giorni 18% (uomini: 12%; donne:16,5%)


«Un terzo degli impiegati pensa che la propria azienda non li supporti sufficientemente nell’avanzamento della propria carriera - ha dichiarato Nicola Uva, Strategy & Marketing Director Adp Italia -. Questa situazione è ancora più forte in Francia, Italia e Germania. Se gli impiegati sentono che ci sono delle barriere tra loro e i propri obiettivi di carriera, si sentono frustrati. Allo scopo di avere una forza lavoro più coinvolta e impegnata, i datori di lavoro dovrebbero rassicurare i dipendenti, trattandoli equamente e dando loro tutto il supporto e il riconoscimento che meritano. Allo stesso modo, le aziende hanno bisogno di affrontare eventuali problemi generazionali avvertiti dai propri dipendenti, facendogli percepire il valore che il livello d’esperienza legato all’età apporta».


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