Mototerapia, la medicina su due ruote contro la disabilità

Vanni Oddera premiato da ForumAutomotive per il suo impegno sociale: “Non servono sempre parole per aiutare. A volte basta accendere un motore e guardare negli occhi un bambino”
October 15, 2025
Mototerapia, la medicina su due ruote contro la disabilità
Vanni Oddera in sella con un giovane disabile
Certe acrobazie si fanno con i muscoli. Altre, più profonde, con il cuore. Vanni Oddera, campione di freestyle motocross, ha scelto questa seconda via da quando ha deciso di trasformare la sua passione in una missione: portare il rombo dei motori nei luoghi dove regnano il silenzio e la speranza. Così è nata la Mototerapia,  una "terapia complementare" che consiste nell'offrire a bambini, ragazzi e adulti con disabilità o malattie gravi l'esperienza emozionante di salire su una moto, utilizzando moto elettriche in ambienti protetti. Un'idea semplice e rivoluzionaria: regalare emozioni forti, sorrisi e autostima a chi combatte ogni giorno contro la malattia o la disabilità. Con un occhio di riguardo verso i bambini.
È proprio a lui che #FORUMAutoMotive – la piattaforma di dibattito sui temi della mobilità a motore, ideata dal giornalista Pierluigi Bonora – ha voluto dedicare il Premio “Cuore & Motori”, nell’ambito della giornata che ha celebrato i dieci anni dalla nascita di ForumAutoMotive. Un riconoscimento più che simbolico, accompagnato da una motivazione che dice tutto: “È stato il primo a fare entrare la moto negli ospedali, aiutando tanti bambini a superare la barriera tra la malattia e la libertà dei sogni”.
Oddera, visibilmente commosso e felicissimo di riuscire a portare un momento di felicità in pediatria, ha ripercorso il proprio cammino: prima le gare, poi la consapevolezza che quei salti nel vuoto potevano diventare slanci verso l’altro. “Non servono sempre parole per aiutare – ha raccontato Oddera - A volte basta accendere un motore e guardare negli occhi un bambino”.
Sul palco, moderati dalla giornalista Roberta Pasero de Il Giornale, si sono alternati medici, genitori, professionisti e giornalisti per raccontare il cambiamento che la Mototerapia ha portato nella vita di molti ragazzi. Tra le testimonianze più toccanti, quella di Cinzia Pellegatta, madre di un bambino con sindrome di Down: “Dopo un giro in moto con Vanni, mio figlio ha tirato fuori un’energia nuova, una sicurezza che non avevo mai visto. Per lui è stato un salto emotivo, non solo fisico”.
Guido Pellegrini, direttore del reparto di Pediatria e Neonatologia di Sesto San Giovanni, ha confermato l’impatto della mototerapia anche sul piano clinico: “È una festa, una scarica di adrenalina che si somma alla cura tradizionale. Coinvolge i pazienti, ma anche le famiglie e il personale. Una medicina che arriva dove le altre non riescono. Crediamo fortemente nella mototerapia. L’esperienza che abbiamo vissuto nei nostri reparti con Vanni Oddera è stata di grande festa, di cui beneficiano tutti i ragazzi ricoverati, ma anche le loro famiglie. Una terapia che si integra pienamente con quella medica".
Infine, la voce di chi vive la disabilità tutti i giorni. Anna Gioria, giornalista del Corriere della Sera, nata con disabilità a causa di un parto senza assistenza, ha ricordato il potere trasformativo delle terapie inclusive: “Non si tratta solo di curare, ma di dare strumenti per reagire, per vivere davvero. La mototerapia è questo: un motore che spinge verso la libertà”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA