«La globalizzazione è finita e l'elettrico resta l'unica via»: l'auto fa i conti con se stessa
Il 2025 di Volvo: numeri in calo specchio di una trasformazione profonda del mercato. Crisci: «Paghiamo il prezzo della nostra scelta per le emissioni zero ma il tempo ci darà ragione»

«Dazi, tensioni geopolitiche e costi logistici impongono strategie più locali, più resilienti. Prodotti, fabbriche, fornitori e strategie commerciali devono sempre più essere pensati per rispondere alle esigenze delle singole aree del mondo. Anche questo incide sul modo in cui costruiamo e vendiamo le automobili. Non si tratta di chiudersi, ma di diventare più resilienti e coerenti. La globalizzazione, così come l’abbiamo conosciuta, è finita...». Ha iniziato così il suo intervento di presentazione dei risultati 2025 e delle strategie del marchio Michele Crisci, presidente di Volvo Italia, facendo proprie le parole del ceo del brand, Håkan Samuelsson.
Con grande sincerità, Crisci non ha nascosto i problemi e i dati di mercato di certo poco incoraggianti: il 2025 di Volvo in Italia si chiuderà con il segno meno con circa 15.800 unità vendute contro le 21.500 del 2024. Ma per la casa svedese e, soprattutto, per il suo numero uno in Italia, questo dato non è una sorpresa. «È una flessione prevista, coerente con una scelta industriale e culturale molto precisa - ha spiegato nel corso della conferenza organizzata a Milano -. Abbiamo deciso di anticipare il futuro, accettando un periodo di transizione che durerà ancora 12-18 mesi». Il calo dei volumi va quindi letto alla luce di una trasformazione più ampia, che parte dalla regionalizzazione dei processi industriali e arriva fino alla gamma prodotto.
Volvo ha scelto da tempo di uscire progressivamente dal diesel, diventando nel 2025 il primo brand premium a rinunciarvi completamente. Una decisione controcorrente in un mercato come quello italiano, dove il gasolio pesa ancora oltre il 65% nei segmenti premium. «Sapevamo che l’impatto sui volumi sarebbe stato rilevante – ha ammesso Crisci – ma riteniamo che la coerenza paghi più della rincorsa tattica. Non abbiamo inseguito il mercato: abbiamo scelto di guidarlo». Sul fronte tecnologico infatti, Volvo resta fermamente ancorata alle zero emissioni, con la tecnologia Plug-in a fare da traghettatrice. «Il futuro dell’auto è elettrico e lo dimostrano i risultati del primo Paese al mondo in fatto di produzione e immatricolazione di autovetture, la Cina. Oggi il loro mercato è l’unico che cresce davvero a livello globale con oltre 17 milioni di elettriche vendute nel 2024, con una quota del 22% sul totale, contro il 9% del 2021», ha sottolineato.
In Italia, per la casa svedese, questa impostazione si traduce in una penetrazione di elettrificate nettamente superiore alla media del mercato. Nel 2025 le elettriche pure pesano per il 16% sulle vendite Volvo, contro un 5,8% del mercato, mentre le Plug-in hybrid arrivano al 20%, a fronte di un dato nazionale del 6,2%. «Questi numeri dimostrano che il nostro cliente è già più avanti rispetto al mercato e che la strategia, pur penalizzante sui volumi complessivi, rafforza il posizionamento del marchio». Volvo, del resto, è leader nei segmenti premium plug-in D ed E/F con XC60 e XC90, mentre l’EX30 guida il segmento B-SUV premium elettrico. E anche le prossime vetture in arrivo confermano questa strategia: come le elettriche ES90, basata su architettura 800 Volt per ricariche più rapide ed efficienza superiore, e, soprattutto, EX60, che debutterà il 21 gennaio 2026 con alcune novità assolute in dotazione, come la prima cintura di sicurezza adattiva gestita dall’intelligenza artificiale. Ma anche come le Plug-in XC60 e XC70, che promettono autonomie elettriche estese e prestazioni coerenti con gli obiettivi di decarbonizzazione. Anche con i nuovi obiettivi appena modificati dalla Ue. Per Crisci, infatti, le modifiche “non sostanziali” proposte dalla Commissione, «confermano la lungimiranza delle nostre scelte».
Il messaggio finale è chiaro: il 2025 per Volvo non è stato un anno di arretramento, ma di semina. «Stiamo pagando oggi il prezzo di una scelta che riteniamo giusta», ha concluso Crisci. «I volumi torneranno a crescere con l’arrivo dei nuovi modelli elettrici e dei Plug-in long range. Ma soprattutto crescerà la solidità del nostro posizionamento».
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