Compass, la nuova Jeep tutta italiana che rilancia Melfi
Al via la produzione della terza generazione nello stabilimento lucano che impiega quasi 5.000 addetti. Un gioiello industriale che vuole ripartire a pieno ritmo

E’ la prima Jeep tutta italiana, pensata, disegnata, ingegnerizzata nel polo torinese di Mirafiori e da oggi prodotta a Melfi ed esportata in 60 Paesi. E’ la nuova Compass, terza generazione di un modello venduto sinora in 2,5 milioni di unità nel mondo. Ma, soprattutto è l’emblema della ripartenza a regimi più consoni di un impianto moderno nelle tecnologie produttive nonostante abbia 30 anni (inaugurato nel 1993) e, soprattutto, strategico come lo stabilimento di Melfi. Un impianto di oltre 1,9 milioni di metri quadri, in cui operano poco meno di 5 mila dipendenti, con una capacità produttiva non indifferente e a ciclo completo, dall’apporto robotizzato a quello manuale per una cura artigianale e un controllo umano pignolo e qualificato, dallo stampaggio alla verniciatura, alla plastica, all'assemblaggio (controllato anche con i laser) e alla produzione di batterie. In sostanza, a dispetto degli anni è uno degli stabilimenti automobilistici più avanzati e flessibili del Continente. Finora, però - per gli influssi del mercato ma anche per scelte politico-amministrative - ha viaggiato a ritmi ridotti, in pratica un turno pieno sui tre lavorativi, con tutte le implicazioni e ricadute sindacali e sull’occupazione, tra discussioni, contrasti e (non poche) problematiche sociali.
Il vento però pare cambiare direzione, non soltanto quello del mercato. A Melfi si sta esaurendo la scia di Fiat 500X e di Renegade, giunte a fine produzione, ma da primavera si assembla la DS N°8, ed è stata probabilmente (il dubbio è doveroso…) portata avanti la fase di elaborazione della Lancia Gamma. L’attesa maggiore comunque per il pieno rilancio produttivo è sulla rinnovata Compass, che aprirà successivamente le porte anche a DS7 e Lancia Gamma, una fase che potrebbe portare l’impianto a produrre 200 mila vetture. Va ricordato che lo stabilimento di Melfi è stato il primo riferimento produttivo per Jeep fuori Nord America, inizialmente con la Renegade e successivamente la Compass, comprese le pionieristiche versioni ibride plug-in 4xe. Da allora, oltre 2,3 milioni di veicoli Jeep sono usciti dalle sue linee. Merito delle qualità e delle risorse umane abbinate alle tecnologie avanzate, mentre - sostiene Stellantis - "le continue innovazioni in materia di sostenibilità, come la generazione di energia rinnovabile e i processi di verniciatura ecologici, rafforzano il suo ruolo di hub strategico nella roadmap di decarbonizzazione del Gruppo”.
Melfi adesso cambia velocità con una Compass italiana, con un’altissima percentuale di componenti manifatturieri nostrani, soprattutto con la piena libertà operativa lasciata allo staff che ha sede operativa torinese ma è collegato costantemente con Melfi e con chi collabora ai progetti. Nuova Compass è un vero Suv, riparte dal design tipico e iconico di Jeep interpretato in chiave moderna ma con le tipicità del marchio (la libertà di muoversi per andare ovunque e con qualsiasi programma, quotidiano, familiare, di lavoro o per il tempo libero) che è anche e soprattutto uno stile di vita. Spiccano comodità, livelli di qualità, connessione, nuovi e più moderni contributi attraverso i display per la connessione e le info e la visualizzazione dei dati. Adesso Compass incarna più opzioni di mobilità: da una e-Hybrid da 145 CV e una e-hybrid plug-in da 195 CV, fino alle versioni completamente elettriche che erogano fino a 375 CV, trazione integrale e arrivano in tre step a un'autonomia di 650 km. In sostanza una gamma diversificata di Suv con motori a combustione interna, soluzioni ibride e propulsioni 100% elettriche, tutti pronti per le grandi sfide.
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