venerdì 22 ottobre 2021
Il ministro del Mims Enrico Giovannini: «Passaggio epocale se sostenibili». Pietro Salini: mancano 100mila specialisti
Il ministro del Mims Enrico Giovannini

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«Oggi non parliamo più di infrastrutture, ma di infrastrutture sostenibili perché o sono sostenibili o non sono. È un passaggio epocale». Lo dice Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, intervenendo alla conferenza Infrastrutture sostenibili: un bene comune. Pnrr e nuovi paradigmi sociali, ecologici ed economici per il rilancio dell’Italia, organizzato dalla Divisione Imi Corporate&Investment Banking di Intesa Sanpaolo. Per il titolare del Mims, «il Covid ci ha fatto capire il valore delle opere anche dal punto di vista sociale: devono essere valutate in toto, non solo sotto l’aspetto ambientale ed economico: conta il principio della sostenibilità». Ma conta anche la qualità degli interventi e la realizzazione in tempi ragionevoli. Oltre 400 miliardi di euro resi disponibili dal Gruppo Intesa Sanpaolo sotto forma di finanziamenti a medio lungo termine per imprese e famiglie. «Assieme al mondo imprenditoriale e alle istituzioni promuoviamo una nuova cultura che abbia come focus la transizione verso un’economia sostenibile per contribuire in maniera sinergica al rilancio dell’Italia», sottolinea Gaetano Miccichè, chairman della Divisione Imi Corporate&Investment Banking di Intesa Sanpaolo.

Per Pietro Salini, ad di WeBuild, tuttavia, «esiste un problema serio, industriale: ci mancano 100mila persone. Fare il Pnrr significa avere 100mila persone pronte per lavorare. Non ci stanno: 25mila specializzati, persone specialiste, non ci sono. Questo è il tema da affrontare, non i funzionari nella Pa».

Mentre la ministra per il Sud e la Coesione territoriale, Mara Carfagna, ricorda che l’Ue ci offre una straordinaria opportunità e che «al Mezzogiorno va il 40% del totale delle risorse del Pnrr, circa 82 miliardi di euro; ma se andiamo alla Missione 3, quella sulle infrastrutture sostenibili, questa quota supera il 50% e sfiora il 60%, 21 miliardi su 27 miliardi».

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