sabato 26 gennaio 2013
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«La Banca d’Italia è un organo di vigilanza, non è la polizia delle banche». Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, circoscrive in maniera definita l’ambito delle funzioni di Via Nazionale. Sgombra il campo da sospetti e respinge le accuse di scarsa vigilanza sullo scandalo dei contratti strutturati del Monte dei Paschi di Siena che hanno causato almeno 720 milioni di perdite spiegando che al regolatore è stata occultata la correlazione tra le operazioni effettuate. «È emerso che certe operazioni che erano rischiose, quelle che avevano ridotto la liquidità della banca, erano collegate ad altre operazioni che avevano perdite di cui noi non eravamo stati informati», ha detto Visco parlando da Davos. E ribadisce il concetto: «La Banca d’Italia non fa un’azione di polizia, di lotta al crimine. Cura la sana e prudente gestione, e laddove la gestione sembra imprudente interviene». E aggiunge: «La posizione della Banca d’Italia è quella che bisognerà accertare le eventuali responsabilità individuali che sono in corso di investigazione da parte dei magistrati. La Banca d’Italia dà la massima collaborazione su questo». Il governatore non si chiama indietro però nel dare una «valutazione» sul peso e la gravità del caso. Precisando, anche per rassicurare il mondo bancario italiano, oltre che azionisti e correntisti, che per Mps «non ci sono problemi» di stabilità. «Le responsabilità individuali sono emerse di recente» e «le eventuali perdite non sono tali da compromettere la stabilità». Il numero uno di Via Nazionale ricorda che «negli ultimi due o tre anni c’è stata molta attenzione sullo stato della liquidità della banca», mentre contesta le interpretazioni che guardano a un salvataggio con soldi pubblici: «Ci sarà sicuramente un prestito del Tesoro oneroso, quindi molto costoso, che vuole dire che lo pagheranno gli azionisti».Allargando la discussione alle nuove misure europee di regolazione del sistema bancario e delle stringenti norme su crediti e finanza, a chi chiede un "allentamento", risponde: «Per favore non parliamo troppo dell’austerity e dei suoi mali, vi sono stati sacrifici molto importanti ma bisogna guardare al lungo termine». Con una certezza: «Non possiamo tornare a un mondo in cui tutto è accettabile».
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