martedì 7 aprile 2020
Le associazioni che distribuiscono la stampa confermano le misure di aiuto per gli edicolanti, anche se per i rivenditori sono insufficienti.
Un'edicola di Roma, in vicolo della Moretta

Un'edicola di Roma, in vicolo della Moretta - Anthony Majanlahti - Flickr

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Le associazioni dei distributori di giornali e riviste, in collaborazione con la Fieg, hanno deciso di muoversi con interventi di sostegno alle edicole che restano aperte o intendono riaprire in queste settimane di emergenza sanitaria.

Le misure previste, valide fino al 30 aprile e prorogabili, sono diverse: per chi riapre è previsto il ritiro dei resi giacenti, anche se scaduti, e la possibilità di pagare in quattro rate l’ammontare del primo estratto conto ricevuto; per chi è rimasto aperto, il pagamento di un giorno di venduto viene spostato alla settimana successiva. Per tutti c’è la possibilità di rendere i prodotti collezionabili o collaterali trattenuti nel corso dell’emergenza. I distributori propongono anche l’apertura di una cabina di regia con le associazioni degli edicolanti.

Le associazioni degli edicolanti hanno ritenuto insufficienti queste proposte e la trattativa si è interrotta il 3 aprile. I distributori nazionali associati in m-dis, MePe, PressDi, SODIP e quelli locali ANADIS e NDM hanno deciso di applicare comunque le misure proposte "nella convinzione che rappresentino un aiuto immediato e concreto ai rivenditori in questo difficile momento".

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