mercoledì 10 gennaio 2018
L'86% cerca di mettere via qualcosa, ma si investe ancora poco. Immobili e investimenti
Italiani più fiduciosi, cresce la propensione al risparmio
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Migliora il clima di fiducia tra i risparmiatori italiani. Il 2017 mostra un lento ritorno alla normalità: paura e preoccupazioni, lasciano spazio a un atteggiamento più ottimista rispetto al futuro. Restano ampi divari territoriali, con il Sud in seria difficoltà, e si allarga la forbice tra le famiglie: aumenta chi riesce migliorare lievemente e si riducono un poco le situazioni problematiche: coloro che invece si dichiarano gravemente insoddisfatti della loro situazione economica restano inchiodati al 15% da due anni.

Le famiglie colpite direttamente dalla crisi sono meno di una su quattro. Il numero dei fiduciosi sul miglioramento della propria situazione personale è nettamente superiore a quello degli sfiduciati, con un saldo positivo di 10 punti in linea con quello dell'anno scorso. Il maggior recupero di fiducia si registra nella classe di età compresa tra i 28 e i 42 anni. La soddisfazione per la propria situazione economica si colloca ai massimi degli ultimi 15 anni: i soddisfatti salgono al 53% contro il 41% di insoddisfatti. Il miglioramento è però concentrato nel Nord. Il Centro e il Sud arretrano di 3 punti.

Coloro che migliorano la propria situazione sono il 7%, mentre sono in aumento di 3 punti quanti dichiarano di aver mantenuto con facilità il proprio tenore di vita. Si riduce invece il numero di quanti dichiarano di avere sperimentato qualche difficoltà nel mantenere il proprio tenore di vita. Prosegue, invece il calo della quota di famiglie che segnalano difficoltà importanti a mantenere il proprio tenore di vita In uno dei momenti più difficili per l'Ue, gli italiani divengono meno negativi rispetto all'Unione, pur criticandone l'eccesso di regole.

Il numero degli italiani propensi al risparmio rimane elevato: circa l'86%, mentre torna a livelli pre crisi la quota di coloro che preferiscono godersi la vita senza risparmiare (12%), mentre diminuiscono di 3 punti percentuali gli italiani che affermano di aver risparmiato negli ultimi dodici mesi: passano dal 40% del 2016 al 37% attuale. Al contempo diminuiscono le famiglie in saldo negativo di risparmio: dal 25% del 2016 al 21% attuale, perché decresce il numero di coloro che intaccano il risparmio accumulato e diminuisce lievemente anche chi ricorre a prestiti (sono il 5% contro il 6% del 2016). Tra coloro che hanno risparmiato di più nel 2017 ci sono i giovani (il 41%) mentre le persone fra 31 e 44 anni hanno risparmiato meno.

La preferenza per la liquidità è sempre elevata e riguarda più di 2 italiani su 3; chi investe lo fa solo con una parte minoritaria dei propri risparmi. Non esiste più l'investimento ideale. Gli italiani si dividono in 3 gruppi quasi omogenei: il 33% ritiene che proprio non ci sia (il 31% lo indica negli immobili, il 29% indica gli investimenti finanziari reputati più sicuri, ultimi, con il 7%, sono coloro che indicano come ideali gli strumenti finanziari più rischiosi). In decisa crescita i depositi bancari, mentre si conferma la diminuzione della raccolta tramite obbligazioni.

È proprio sul capitolo investimenti che i consumatori chiedono maggior informazioni e strumenti di conoscenza. il 79% vorrebbe più informazioni. Il 53% dichiara di sapere poco dei principali e più comuni prodotti bancari e finanziari, il 36% afferma di saperne abbastanza, e solo il 7% crede di saperne molto mentre il 4% si sente completamente impreparato.

*funzionario di banca, Area Corporate


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