La visita dalle agostiniane, la Messa, il pranzo: cos'ha fatto il Papa a Montefalco

di Francesco Carlini, Montefalco (Perugia)
Dopo la tappa ad Assisi, Prevost si è recato nel monastero dove era già stato spesso in passato. La superiora: come l'arrivo di un vecchio amico
November 20, 2025
La visita dalle agostiniane, la Messa, il pranzo: cos'ha fatto il Papa a Montefalco
Montefalco, comunità nell’arcidiocesi di Spoleto-Norcia e nel cuore della valle centrale umbra, nella tarda mattinata di oggi ha accolto, seppur in forma privata, Leone XIV dopo il suo incontro con i vescovi italiani ad Assisi. L’ultimo successore di Pietro a soggiornare nella città definita la “ringhiera dell’Umbria” era stato Giulio II nel lontano 1507. Leone XIV è giunto intorno alle 10.15 e subito si è recato all’interno del monastero agostiniano di Santa Chiara della Croce, dove vive una comunità claustrale di 15 religiose e due postulanti, guidata da suor Maria Cristina Daguati. Una visita familiare, di preghiera, di ascolto reciproco, di ricordi, di sorrisi, di affetto. Leone XIV, infatti, ben conosce questo luogo. La prima volta c’è stato nel 1981 quando era giovane studente e da allora varie altre volte è tornato a venerare Chiara della Croce (1268-1308), santa agostiniana che ha retto il monastero di Santa Croce e che ha messo al centro della vita la passione di Cristo. A canonizzarla Leone XIII nel 1881.
Quando Prevost era priore generale degli agostiniani, la comunità claustrale di Montefalco si stava assottigliando sempre di più nel numero. Lui, che l’aveva particolarmente a cuore, si è impegnato per non perdere questa presenza. Ha chiesto aiuto al monastero di Lecceto in Toscana, da dove sono giunte l’attuale priora suor Maria Cristina Daguati e la vice, nonché neo presidente della Federazione dei monasteri agostiniani d’Italia, suor Mariarosa Guerrini.
Durante la visita di oggi il Papa ha dialogato con le religiose, aprendo anche il cassetto dei ricordi: Leone XIV ha riconosciuto e chiamato per nome le monache più anziane, facendo memoria con loro delle sue precedenti visite. Poi ha celebrato la Messa nel santuario, animata dalle religiose con canti agostiniani e l’inno di santa Chiara. Al termine si è raccolto in preghiera dinanzi all’urna della santa. Infine il pranzo nel refettorio con piatti tipici della cucina umbra. Erano presenti anche l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo, e l’emerito di Rimini, Francesco Lambiasi, che proprio in questa settimana sta predicando gli esercizi spirituali alle monache. Quindi il Papa ha salutato anche le clarisse di Montefalco, il cui monastero confina con quello delle agostiniane, alle quali Boccardo ha concesso la dispensa per lasciare la clausura e recarsi in quella attigua delle consorelle. Anche i sacerdoti responsabili della parrocchia hanno salutato Leone XIV, don Sem Fioretti e don Luca Gentili.
Chiaramente emozionate le agostiniane. «È stato un tempo – dice la priora suor Cristina Daguati – all’insegna della semplicità e della familiarità. Sapevamo da qualche settimana che il Papa ci avrebbe fatto visita, ma abbiamo custodito tutto nel cuore. Posso proprio dire che un amico è venuto a trovarci, in uno stile confidenziale. Ci siamo confrontate e confidate con lui. Il Papa ha illustrato ai suoi segretari e al seguito la storia di santa Chiara che non conoscevano. Ci ha detto che ha conosciuto la sua storia quando era ragazzo in una chiesa americana dedicata proprio alla santa umbra e ha ricordato benissimo tutte le sue visite qui in monastero e le tante Messe che ha presieduto nella festa liturgica di santa Chiara». Dello stesso avviso l’arcivescovo Boccardo: «La presenza del Papa a Montefalco è stata una carezza per le monache e per tutta la nostra Chiesa diocesana. Mi piace sottolineare che è stata una delle primissime visite fatte fuori Roma da Leone XIV. E, quando glielo ho detto, si è fermato e ha esclamato: è vero. Sentiamo che questo passaggio rinsalda un legame antico tra l’attuale successore di Pietro e Montefalco e sapere che il Papa è, per così dire, uno di noi è uno sprone per continuare sulla strada del Vangelo». Leone XIV, accompagnato da Boccardo, è uscito a piedi dal monastero per salutare le persone che erano in attesa fin dal mattino.

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