Chi sono gli uomini e le donne del "cerchio magico" di Putin (che lui non consulta)
di Giuseppe D'Amato, Mosca
Dagli amici di una vita alle figlie, fino al metropolita, la mappa dei "consiglieri". Ma in realtà il presidente russo è un "uomo solo al comando"

L’ultima parola spetta sempre a lui, a Vladimir Putin. Al massimo il capo del Cremlino si consulta con il Consiglio di Sicurezza della Federazione, il vero “Direttorio” del Paese, dove siedono i suoi più fedeli amici.
Alcuni di loro sono suoi amici da una vita: dai tempi della gavetta al Municipio di San Pietroburgo nei primi anni Novanta (Dmitrij Medvedev), o prima ancora durante il servizio presso il Kgb sovietico (Serghej Ivanov, Nikolaj Patruschev, Serghej Naryshkin, Aleksander Bortnikov). Il sistema verticale, del resto, è proprio questo.
Ma chi può influire sulle decisioni di Vladimir Putin e sulla scelta se continuare o no l’“Operazione militare speciale” in Ucraina?
Probabilmente nessuno, nemmeno i membri più stretti della sua famiglia – l’attuale partner, la campionessa olimpica Alina Kabaeva, e le sue due figlie, Marija e Caterina – che hanno un peso non secondario in Russia a giudicare anche dagli incarichi strategici ricoperti.
Stesso discorso per il padre confessore di Putin, il metropolita Tikhon Shevkunov, conosciuto per essere un grande ammiratore di Stalin.
Nell’amministrazione del Cremlino, i cui equilibri interni sono complicati, il punto di riferimento rimane l’ex premier Serghej Kirienko, ma la differenza d’età con il presidente russo è troppo amplia come troppo diverse sono le esperienze di vita tra i due.
Nel mondo degli affari Aleksej Miller, Igor Sechin, i fratelli Rotemberg, Gennadij Timchenko, Sergei Chemezov sono persone importanti per Vladimir Putin. A loro il “leader nazionale” si rivolge quando ha compiti di fiducia da affidare come costruire il ponte di Kerch (tra la Crimea e la terraferma in Russia) o gestire le grandi compagnie – il “tesoro” – del Paese.
Da quanto si sa solo l’ex “jolly” Dmitrij Kozak, uno che spesso in passato gli ha tolto le classiche “castagne dal fuoco”, ha avuto il coraggio di dirgli – già nella primavera del 2022 – che l’“Operazione militare speciale” in Ucraina era un grave errore. Risultato: i due si incontrano ancora in virtù della stima reciproca e del comune background, ma Kozak ha perso tutti gli incarichi che gli erano stati affidati.
L’introverso e facile all’offesa Vladimir Putin è, in breve, il classico “uomo solo al comando”. La sua riforma costituzionale e la situazione politica hanno completamente squilibrato il sistema. Non vi sono opposizioni: quelle parlamentari sono artificiali come quelle della Germania Est comunista, da cui Putin ha tratto ispirazione.
«Vivo una vita da persona normale», affermò il capo del Cremlino dopo il divorzio pubblico dalla moglie Ljudmila oltre una decina di anni fa. Il segreto di Stato la fa, però, da padrone. Quindi, non si conoscono con certezza dettagli comuni di un qualsiasi individuo.
Vladimir Putin ha tre identici uffici in tre diversi luoghi, lontani centinaia di chilometri l’uno dall’altro. Essi si trovano a Novogoriovo (alle porte della capitale), a Bocharov Reci (Sochi) sul mar Nero e a Valdaj, località a mezza strada tra Mosca e San Pietroburgo.
L’analisi di circa 700 filmati da parte di specialisti, che hanno posto la loro attenzione sui piccoli dettagli dei tre uffici, ha permesso di stabilire che spesso il presidente si trova in posti differenti rispetto a quanto reso noto dal servizio stampa del Cremlino. Prima dell’inizio del conflitto in Ucraina Putin trascorreva molto del suo tempo a Sochi, dove, non di rado, riceveva ufficialmente anche capi di Stato stranieri. Qui ha passato un terzo del periodo della pandemia, nonostante il suo ufficio stampa affermava che il leader russo fosse a Novogoriovo.
Nel 2023 Putin ha lasciato Sochi per trasferirsi a Valdaj. Le ragioni sono di sicurezza: la sua residenza sul Mar Nero è troppo esposta rispetto a possibili attacchi dall’aria, droni ucraini. Ben 12 sarebbero nei boschi di Valdaj le postazioni anti-missilistiche e di generica difesa aerea, che, ad esempio nel quartiere d’élite di Novogoriovo, sarebbero difficili da camuffare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA






