martedì 25 aprile 2023
Il presidente della Cei domenica scorsa ha partecipato alla 45ª Convocazione nazionale di Rinnovamento, nel giorno in cui i nuovi vertici nazionali hanno ricevuto i segni e i simboli del servizio
I nuovi vertici nazionali di RnS. In basso il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi

I nuovi vertici nazionali di RnS. In basso il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi - Edoardo Maria Valente

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Il potere dei segni. Il grembiule viene consegnato alla nuova responsabile dell’area carismatica-ministeriale, Bruna Pernice. La lampada al suo omologo per l’area formativa, Lorenzo Pasquariello. La rete a Carla Osella, per l’area sociale-missionaria. E poi il sacchetto dei talenti al direttore nazionale Gianpaolo Micolucci, il bastone fiorito di Aronne al coordinatore nazionale Rosario Sollazzo e infine il mantello che Elia pose su Eliseo passa dalle spalle di Salvatore Martinez, al nuovo presidente nazionale, Giuseppe Contaldo. Segni tratti dalla Scrittura e parole e abbracci e applausi del settemila convenuti. Sono quelli che domenica pomeriggio hanno accompagnato il passaggio delle consegne dai responsabili uscenti a quelli entranti del Rinnovamento nello Spirito, nel corso della 45ª Convocazione nazionale che si concluderà oggi a Rimini, dopo quattro giorni di «intensa comunione», come ha detto l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, intervenendo con un messaggio e la celebrazione della Messa.

«Ora – ha auspicato il cardinale – che gli uscenti entrino nelle vostre comunità in un servizio rinnovato. E gli entranti escano e vadano incontro a tutti». Anche il messaggio inviato dal cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin a nome del Papa, ha sottolineato il momento. Francesco, congratulandosi con Contaldo, «assicura il ricordo orante affinché lo Spirito Santo illumini il suo servizio alla Chiesa e rinnovi l’impegno di tutti gli aderenti a testimoniare e annunciare il Vangelo a ogni uomo e donna di questo tempo, in piena comunione con i loro pastori». Zuppi poi si è soffermato sul valore dei segni. «Il grembiule è servire e dare gloria a Dio, rivelare la gloria che è l’altro per me, servendolo e diventando pieno di gloria perché lo servo». Con la lampada «vogliamo accendere anche i nostri cuori. Mi raccomando. Non mettiamola sotto il moggio. Testimoniamo la verità. Perché la luce del Signore è quell’amore che è verità». La rete, ha aggiunto il cardinale, «è affidata non solo a Carla ma a tutti, perché nella comunione nessuno è sfaccendato o disoccupato. E perché la missione viene solo se con Gesù guardiamo la folla di questo mondo e abbiamo compassione dei tanti che sono stanchi e sfiniti». E poi i talenti, «che – ha spiegato il presidente della Cei – sono il segno del donare, della gratuità, in un mondo in cui – a volte lo pensiamo anche noi – si paga tutto e tutto sembra avere un prezzo».

E infine quel mantello che vuol dire «trasmettere e custodire, come ci hanno detto Salvatore e Giuseppe». Al momento del passaggio, un lungo abbraccio tra il vecchio e il nuovo presidente ha commosso l’assemblea. «Il mantello custodisce la profezia del Movimento – ha detto Martinez – e la comunione tra noi, con i vescovi e con gli altri carismi nella Chiesa. È un mantello idealmente colorato di rosso, perché bisogna soffrire e offrire la propria vita. Ma non siamo soli. Gesù ha sofferto tutto per noi». Contaldo, a sua volta, ha ringraziato il presidente uscente, «che per 25 anni – sono state le sue parole – ha condotto questa grande famiglia che è RnS». L’intervento del cardinale Zuppi si è completato poi con uno sguardo più ampio. «Qualcuno dice che la Chiesa non deve essere una Ong. E sono d’accordo – ha sottolineato –. Perché la Chiesa è molto di più che far qualcosa per gli altri. Qualcuno dice: ma la Chiesa è una democrazia. È molto di più anche della democrazia. La Chiesa è comunione. È pensarsi assieme, è un cuore solo e un’anima sola, è casa nostra, la nostra famiglia. Paternità che non è mai possesso. E guardando alle tante sfide, vi chiedo di aiutare il cammino sinodale con il vostro carisma.

Anche per spingere, specie quando sembra che la Chiesa abbia il freno a mano tirato». «Chiediamo dunque che lo Spirito – ha concluso il presidente della Cei – continui a rinnovare ognuno di noi e la Chiesa, rendendola quello che il Signore vuole. Non perfetta. Quella è la Chiesa dei farisei, ma piena di amore. Amate la Chiesa, amate il mondo. Rinnoviamo la faccia della terra». Ieri i lavori sono proseguiti con gli interventi del vescovo ausiliare di Mon-terrey, José Manuel Garza Madero e la preghiera ecumenica per la pace, presente in video collegamento il cardinale Mario Zenari, nunzio apostolico in Siria. La celebrazione eucaristica è stata presieduta dal cardinale Luis Antonio Tagle, pro-prefetto del dicastero per l’Evangelizzazione. «Vedere Gesù - ha detto nell’omelia - non è guardare un oggetto per analisi scentifica, ma guardarlo con gli occhi della fede. Venite a vederlo nelle Scritture, nel pane che spezza, nei poveri che portano le sue ferite».

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