venerdì 6 giugno 2025
Il sorprendente discorso del presule agli imprenditori cattolici della città. Crescono i convertiti, le parrocchie riprendono vitalità e le scuole cattoliche vivono un momento di crescita
L'arcivescovo Anthony Fisher al Sydney Catholic Business Network

L'arcivescovo Anthony Fisher al Sydney Catholic Business Network - Catholic Weekly, Giovanni Portelli

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Che nell’arcidiocesi di Sydney spirasse da qualche tempo un vento particolarmente fresco, frizzante, lo avevamo segnalato lo scorso anno in un paio di occasioni, per la precisione qui e qui. Stavolta però non si tratta solo di impressioni di osservatori più o meno esterni: a certificare la situazione è l’arcivescovo di Sydney in persona, Anthony Fisher, il quale si è chiesto se una «seconda primavera» della fede sia in corso nella più grande città d’Australia nonché capitale del Galles del Sud. Una domanda che non è usuale sentire riguardo alla salute delle diocesi delle metropoli euro-americane, alla prese con una secolarizzazione aggressiva.
L’occasione per queste considerazioni è stata l’incontro del Sydney Catholic Business Network, lo scorso 30 maggio. A una platea di imprenditori, Fisher ha rivolto un discorso sul tema “Segni di speranza in questo Anno Giubilare” di cui il settimanale dell’arcidiocesi australiana, il Catholic Weekly, ha riportato diversi stralci.

Il presule, che porta l’abito bianco del suo ordine religioso di provenienza, i domenicani, ha indicato la cerimonia del Rito dell'elezione di quest'anno (il rito che marca il passaggio dal tempo del catecumenato a quello della preparazione immediata ai sacramenti dell'iniziazione cristiana) come prova concreta di questa rinascita, con un aumento del 26 per cento dei convertiti adulti rispetto allo scorso anno, aumento che si ripete grosso modo con queste percentuali da cinque anni. Si tratta di persone «provenienti da contesti diversi che incontrano la fede per la prima volta e trovano qualcosa di profondamente coinvolgente», ha spiegato Fisher.

Mentre l'arcidiocesi si prepara ad accogliere un numero record di 20.000 fedeli alla processione del Corpus Domini del 22 giugno, chiamata “Walk with Christ”, e si prepara a ospitare il Congresso eucaristico internazionale nel 2028, anche l'istruzione cattolica sta vivendo un molto positivo: «Le iscrizioni alle nostre scuole sono le più alte di sempre e continuano a crescere», ha affermato l’arcivescovo, «e i sondaggi hanno rilevato un aumento significativo della religiosità complessiva dei nostri studenti nelle scuole cattoliche».

Altri indicatori positivi sono l’aumento dei seminaristi e la ritrovata vitalità di molte parrocchie. «Il numero di fedeli alle Messe domenicali e festive continua a crescere. Presto potrei dover costruire una cattedrale più grande» ha scherzato Fisher. Che ha aggiunto: «Nell'ultimo mese abbiamo ordinato un vescovo, due diaconi e domani un sacerdote, che sarà il 36° dal 2015».
Del resto è stato l’Australian Burerau of Statistics a rilevare che circa 800.000 cittadini australiani che nel 2016 si erano dichiarati «senza religione», nel 2021 si sono detti invece «cristiani».

Fisher ha così concluso: «Forse è troppo presto per dichiarare l'inverno ormai finito, ma nella nostra terra sono spuntati dei fiori. Ci sono segni di speranza». E ha citato le parole di G.K. Chesterton: «Il cristianesimo è morto e risorto molte volte, perché aveva un Dio che conosceva la via d'uscita dalla tomba».

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