martedì 27 giugno 2017
L'arcivescovo Lorefice ha emanato il decreto di rimozione dall’ufficio di parroco della parrocchia San Giovanni Bosco, e ha nominato don Pippo Russo amministratore
La cattedrale di Palermo (Petyx)

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Rimosso dalla parrocchia don Alessandro Minutella, il sacerdote palermitano che si è autoproclamato per mesi difensore della «sana dottrina» contro l’«impostura della falsa Chiesa», puntando il dito contro la Chiesa guidata da papa Francesco, tacciata di essere «falsa», «venduta ai poteri del mondo», in mano a un «sinedrio progressista». Non è bastata la richiesta avanzata dall’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, lo scorso 30 marzo, affinché lasciasse l’ufficio di parroco: dopo mesi di attesa e di approfondimenti, è stato necessario un decreto di rimozione e il «divieto di celebrare in pubblico specialmente l’Eucaristia, predicare a voce o qualsiasi mezzo di comunicazione».

Lo comunica l’arcidiocesi, precisando che «a seguito delle note vicissitudini riguardanti don Alessandro Minutella, dopo un attento esame e la prudente valutazione di tutta la documentazione, su sollecitazione dei preposti organismi della Santa Sede», l’arcivescovo Lorefice ha emanato il decreto di rimozione dall’ufficio di parroco della parrocchia San Giovanni Bosco, e ha nominato don Pippo Russo amministratore della medesima parrocchia.

Una decisione sofferta che prova a mettere un punto a una vicenda che aveva creato molto scompiglio sia all’interno dell’arcidiocesi siciliana sia in altre parti d’Italia, dove don Minutella ha un certo seguito. Il Consiglio pastorale parrocchiale ha rifiutato questo decreto, ha annunciato che si ribellerà al nuovo amministratore e chiederà all’arcivescovo di andare di persona a San Giovanni Bosco a spiegare i motivi della sua scelta.

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