venerdì 15 luglio 2011
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Sembra una vela colorata e illumina la notte, la vetrata di Santa Maria Assunta. È intorno alla bella chiesa (raro esempio di armonia tra modernità e bellezza architettonica) che si è svolta in questi giorni la quinta edizione di «Bibione guarda all’Avvenire», iniziativa creata dal parroco don Andrea Vena in sinergia col nostro quotidiano, il settimanale diocesano di Concordia-Pordenone "Il Popolo", gli attivissimi volontari, le istituzioni del territorio e le categorie di imprenditori, anche questi uniti nel riconoscere che l’offerta culturale dà spessore e qualità persino al turismo. «Educarsi alla libertà» è il titolo di questa quinta stagione, ricca di spettacoli, concerti, musical, conferenze con ospiti d’eccezione. Presenti l’altra sera al dibattito anche il "padrone di casa", il nuovo vescovo di Concordia-Pordenone, Giuseppe Pellegrini, il suo predecessore Ovidio Poletto, il vescovo di Belluno-Feltre, Giuseppe Andrich, oltre alle autorità militari e civili, sindaco Pasqualino Codognotto in testa. La serata, nell’auditorium della chiesa affollatissimo, si è aperta con un breve musical intitolato "Serenata a Maria", affidato al talento di una ventina di giovani attori guidati da Carlo Tedeschi, sulle coinvolgenti musiche di Stefano Natale. «Un modo per pronunciare anche noi come Maria il nostro sì incondizionato – ha spiegato Tedeschi –, ma poiché lo spettacolo è anche preghiera, è pure un modo per pregare insieme». La scena si apre sulla giovane Maria, confusa e spaventata: «Sono stanca di lottare contro la mia volontà. Stanca di capire se qualcosa cambierà. Devo dire di sì...», canta. Solo allora il coro si scioglie in una preghiera al Padre Nostro e lei, rivolta al pubblico, guardando quasi uno a uno, invita a seguirla, «ti porterò da Lui! Non c’è più tempo, sai, per te, la vita se ne va...». Non una minaccia, ma la gioia di un annuncio più alto, di una promessa che ci attende. E nel buio di un teatro in cui tutti ci si trova a pensare «e io il mio sì come lo dico?», ogni dolore trova un suo perché, ogni solitudine un risarcimento, ogni ingiustizia subìta il senso di un bene futuro. Come scrisse Manzoni, Dio non turba mai la gioia dei suoi figli se non per preparane loro una più certa e più grande. Venti minuti di musical e venti ragazzi: anche questa è nuova evangelizzazione.
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