sabato 14 novembre 2009
COMMENTA E CONDIVIDI
La figura di Gesù, la sua storicità, i ritratti artistici, la Sindone: sono i protagonisti del concorso per gli studenti del Piemonte presentato agli insegnanti ieri pomeriggio nello storico liceo classico statale torinese «Massimo D’Azeglio». Una competizione intitolata «L’uomo della Sindone: il volto e il corpo di Cristo» ideata dall’Associazione Sant’Anselmo nell’ambito del Progetto culturale della Cei, in collaborazione con l’Ufficio scuola della diocesi di Torino, la Commissione diocesana per la Sindone, il Comitato per l’Ostensione, le associazioni Diesse, Uciim, Aimc del Piemonte, che coinvolgerà le scuole di ogni ordine e grado della regione: dalle elementari alle superiori. A presentare l’iniziativa monsignor Timothy Verdon, direttore dell’Ufficio diocesano per la catechesi attraverso l’arte dell’arcidiocesi di Firenze, Lucetta Scaraffia, docente di Storia contemporanea alla Sapienza di Roma, monsignor Giuseppe Ghiberti, presidente della Commissione diocesana per la Sindone. Relatori che hanno offerto un’analisi «a tutto campo» sulla figura di Gesù e stimolanti riflessioni per appassionare gli allievi ad approfondire – ha sottolineato Andrea Gianni presidente dell’Associazione Sant’Anselmo – uno dei più affascinanti temi della nostra cultura occidentale e a conoscere meglio la storia della Sindone. «Quel Telo – ha sottolineato monsignor Ghiberti – che può essere considerato un "documento anomalo" che stabilisce un rapporto immediato e unico con la vicenda di Gesù. Ciò che è accaduto a quel crocifisso infatti corrisponde in modo "totale" a quanto è accaduto a Gesù al termine della sua vita: dalle percosse sul volto agli aculei inflitti sul capo». Se il concorso intende favorire nel tempo che prepara l’Ostensione della Sindone che si aprirà il prossimo 10 aprile, una maggiore conoscenza del Telo e della figura storica di Gesù Cristo, ecco che un ruolo importante è rappresentato dalle sue raffigurazioni artistiche. «In un momento – ha evidenziato monsignor Verdon – in cui emerge una certa ostilità nei confronti dei segni della fede è importante aiutare i giovani a scoprire quella grande ricchezza di documenti che la creatività degli uomini ha prodotto. Individuare le tantissime angolature  attraverso le quali l’arte ha rappresentato la figura di Cristo significa infatti avviare un percorso che porta alle radici della nostra tradizione». Dieci opere artistiche (tra gli autori Antonello da Messina, Piero della Francesca, Rembrandt) corredate da un’articolata presentazione curata dallo stesso Verdon, attraverso il sito www.imagoveritatis.it, aiuteranno ragazzi ed insegnanti ad affrontare stimolanti percorsi di riflessione e favoriranno così la realizzazione degli elaborati per il concorso. «Si tratta – ha spiegato Lucetta Scaraffia – di scritti, disegni o video che esprimano problematiche storiche e scientifiche che riguardano la Sindone e la figura di Cristo». «È importante – ha concluso – soprattutto in questo momento far capire ai ragazzi che Gesù è storico sia perché è realmente esistito sia perché ha cambiato la storia. Ed è la conoscenza della storia che può contrastare un pericolo diffuso oggi: quel clima di multiculturalismo relativista per il quale tutte le religioni sono ugualmente valide e si tende a identificare Gesù come uno dei tanti personaggi mitologici». Gli elaborati dovranno essere presentati all’Ufficio scolastico regionale entro febbraio. Ai vincitori una lavagna multimediale.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: