giovedì 2 aprile 2009
Oggi alle 18 la Messa presieduta da Ratzinger in San Pietro L’arcivescovo Amato: la causa sta procedendo in modo spedito
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Il Papa chiede «nella preghiera» il «dono della beatificazione» di Giovanni Paolo II». Parole semplice, quelle di Benedetto XVI, ma certo significative, pronunciate ieri mattina al termine dell’udienza generale nel saluto rivolto al gruppo di pellegrini polacchi, presenti in piazza San Pietro nel quarto anniversario della morte di papa Wojtyla, avvenuta come noto il 2 aprile 2005. «So – ha detto papa Ratzinger, che oggi alle 18 celebrerà in San Pietro una Messa in memoria del suo predecessore – che state arrivando in gran numero alla sua tomba. Che l’eredità spirituale del vostro grande connazionale ispiri la vostra vita personale, familiare, sociale e nazionale. Insieme con voi chiedo nella preghiera il dono della sua beatificazione». Sullo stato della causa è intervenuto ieri il prefetto della Congregazione delle cause dei santi monsignor Angelo Amato, che in una intervista alla Radio Vaticana ha precisato che «la causa del grande servo di Dio ricevette una grande accelerazione quando il 9 maggio del 2005 il Santo Padre Benedetto XVI dispensò dai cinque anni previsti per la sua introduzione. Ciò – ha spiegato il presule – ha messo la causa su una corsia preferenziale, che la farà procedere speditamente», e ciò «significa che non ci sarà il suo inserimento nella speciale graduatoria delle cause, in attesa di giudizio». Del resto, ha osservato in risposta alla domanda se dunque si sia prossimi o meno alla beatificazione, «trattandosi di una causa di un Papa così conosciuto e amato, la speditezza obbliga a una grande accuratezza metodologica e contenutistica, nel rispetto delle procedure previste. Speditezza non significa fretta o superficialità, ma, al contrario, essa implica sollecitudine e professionalità». Andando nello specifico, Amato ha ricordato come, dopo la conclusione nel maggio del 2007 della fase diocesana del processo, «si è potuta approntare e consegnare alla Congregazione delle cause dei santi, alla fine di novembre del 2008, la cosiddetta Positio, per il primo esame dei Consultori teologi. Superato questo esame, e non possiamo prevedere i tempi precisi, la causa passerà al giudizio della Sessione ordinaria dei cardinali e dei vescovi, per giungere infine alla decisione del Santo Padre per il decreto di Venerabilità». Anche il «presunto miracolo», ha ancora precisato Amato, «viene sottoposto a una accurata procedura, che prevede i seguenti passaggi: parere di due periti medici, esame collegiale della Consulta medica, esame dei teologi e sessione ordinaria dei cardinali e dei vescovi. Il risultato viene riferito al Santo Padre per la sua decisione finale. Concluso questo procedimento, che, ripeto, proprio per rispetto alla grandiosa figura del Servo di Dio deve essere fatto in modo particolarmente accurato, si potrà prospettare un’eventuale data per la Beatificazione». Detto questo, ha sottolineato il prefetto, «l’interesse non solo della nobile nazione polacca, ma di tutta la Chiesa per il sollecito avanzamento della causa è condiviso anche dal Santo Padre Benedetto XVI e dalla nostra Congregazione. Per questo procediamo con comprensibile sollecitudine». Giovanni Paolo II d’altra parte «con la sua esistenza e con il magistero di Sommo Pontefice continua a illuminare la Chiesa con la sua grandezza. Ma soprattutto continua a ispirare in tutti i fedeli, soprattutto nei giovani, propositi di santità e di apostolato. L’attesa per la sua beatificazione è quindi un momento propizio per promuovere la conversione di tutti i fedeli alla Buona Novella del Vangelo di Gesù».
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