mercoledì 6 marzo 2013
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Aumenta l’attesa per l’inizio del Conclave e anche l’impazienza, fisiologica, dei media. Ma, ha tagliato corto in una conferenza stampa al Pontificio Collegio Nordamericano il cardinale Daniel Di Nardo, arcivescovo di Galveston-Houston, «ci vuole il tempo che ci vuole». «In queste congregazioni generali – ha aggiunto il cardinale Sean O’Malley, arcivescovo di Boston – stiamo cercando di capire meglio le necessità della Chiesa nel momento attuale e stiamo conoscendo più da vicino i rappresentanti dei vari Paesi: è da questo processo che emergeranno i nomi dei candidati». Senza dimenticare che la parte maggiore del discernimento consiste nel «raccoglimento spirituale, nella preghiera e nell’illuminazione dello Spirito Santo, per una decisione che sia conforme alla volontà di Dio». «Ho indossato questo saio per 40 anni e penso di indossarlo fino alla morte» ha poi replicato O’Malley – cappuccino che ha conservato barba e abito religioso anche dopo l’ordinazione episcopale – a chi gli chiedeva come si sarebbe vestito se fosse salito sulla Cattedra di Pietro. «Ma non mi aspetto di diventare Papa», ha tenuto a sottolineare il porporato...«Dire che prima del Conclave i nomi sono già pronti non è realtà, ma pura fantasia», ha commentato con i giornalisti il cardinale brasiliano Odilo Scherer, arcivescovo di San Paolo, negando che altri cardinali stiano convergendo sul suo nome. Interpellato al suo arrivo all’aeroporto di Fiumicino a Roma, il cardinale egiziano Antonios Naguib, patriarcato di Alessandria dei Copti, ha indicato alcune caratteristiche che dovrà avere per lui il prossimo Pontefice: «Pietà, santità di vita, intelligenza – cioè dottrina – ma anche il saper gestire le relazioni internazionali».«Per me questo è il primo e ultimo Conclave, in quanto ho 78 anni. Sarà una scelta molto difficile» ha confidato ieri a Roma il cardinale Giovanni Lajolo – presidente emerito del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano – a margine della presentazione del suo libro Via Crucis, edito dalla Libreria Editrice Vaticana. «Uscirà un Papa secondo il cuore di Cristo – ha detto ai presenti – tutti pregano, anche i non cattolici, ed è dunque una preghiera disinteressata che non potrà non essere esaudita». Lajolo ha voluto spendere anche una parola sulla Curia romana: «I mali della Chiesa sono i peccati di tutti noi. Nessuno, per favore, si tiri fuori. La Curia è stata calunniata. Io posso solo dire bene della Curia, perché è sempre stato uno strumento docile nelle mani del Papa e ha fatto quello che lui ha chiesto».
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