domenica 11 aprile 2010
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Caro direttore, vorrei, tramite Avvenire, far giungere al Papa il messaggio seguente.Venerato Papa Benedetto, siamo un gruppo di cattolici addolorati per gli insulti dei quali la sua persona è stata recentemente oggetto da parte di uomini che colpiscono in lei il successore di Pietro, roccia sulla quale Cristo ha fondato la Chiesa e principe degli apostoli, al quale Cristo ha consegnato le chiavi del regno dei cieli. Sua Santità nel nome di Cristo pasce il suo gregge e conferma i fratelli nella fede animandoli alla «carità della verità», come diceva sant’Agostino e alla verità che fa liberi, secondo le parole del divino Maestro. La dolcezza della sua paternità tocca le coscienze; la fermezza le scuote dal torpore e le anima alla carità di Cristo. Con dedizione instancabile lei ci indica la via del sincero culto a Dio nella liturgia, della sapienza del Vangelo, della comunione ecclesiale, della conversione dei cuori, della dignità della persona umana, della ricerca della santità, della vera interpretazione del Concilio Vaticano II, della rinascita cristiana dell’Europa, della evangelizzazione del mondo, del dialogo ecumenico e interreligioso, della giustizia e della pace. Uomini invidiosi della sua testimonianza commovente e disarmata, Padre venerato, si appigliano a vergognosi pretesti per tentare invano di offuscare la luce che emana dal suo messaggio e dalla sua persona, benedetta di nome e di fatto, ma il loro tentativo è meschino e ridicolo. Invano essi vorrebbero che si distogliesse l’attenzione dalla sua testimonianza e dai veri problemi della Chiesa e della società. Se non fosse che occorre difendere i deboli dallo scandalo, non varrebbe neppure la pena prendere in considerazione il chiasso di tanto basse insinuazioni. Lo smarrimento di pochi ministri di Cristo, certo vergognoso, ma rimediabile con la giustizia e la misericordia, sembra essere il sintomo di una ben più profonda crisi di fede che turba e tormenta la sposa di Cristo a opera di oscure e potenti forze che vorrebbero toglierla di mezzo. Lei, nostro padre comune nella fede, ci insegna che la pratica della verità viene dalla conoscenza della Verità. Oggi abbiamo tutti, credenti e non credenti, bisogno di recuperare il valore della verità, verità su Dio e sull’uomo. Da qui sorgerà la riforma dei costumi. Padre venerato, lo Spirito Santo le conceda tutta la forza necessaria, la Vergine santa, Sedes Sapientiae, ottenga dal suo divin Figlio per lei l’abbondanza della sapienza. Siamo i suoi figli, siamo i suoi discepoli, vogliamo portare la Croce con lei. Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat.
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