venerdì 17 febbraio 2012
Erano circa 130 i porporati (compresi 21 dei 22 prelati che riceveranno domani la berretta cardinalizia) presenti questa mattina all'incontro a porte chiuse convocato dal Papa per riflettere sul tema cruciale della nuova evangelizzazione.
COMMENTA E CONDIVIDI
Sono circa 130 i cardinali (compresi 21 dei 22 prelati che riceveranno domani la porpora) presenti questa mattina all'incontro a porte chiuse convocato dal Papa per riflettere sul tema cruciale della nuova evangelizzazione. Nell'aula del Sinodo Benedetto XVI ha guidato la preghiera iniziale, al termine della quale sono stati fatti uscire i giornalisti."La Giornata ha avuto inizio con la celebrazione dell'Ora Terza, cui ha fatto seguito il saluto introduttivo del decano del Collegio Cardinalizio, Angelo Sodano", ha poi confermato il portavoce vaticano, padre Federico Lombardi precisando che "sul totale dei 213 membri del Collegio cardinalizio, compresi i 22 nuovi cardinali, ne erano presenti 133". "Gli assenti - ha assicurato il portavoce - si erano scusati per motivo dell'età o della salute o di precedenti impegni inderogabili". Lombardi ha poi ricordato che "il tema principale della giornata - L'annuncio del Vangelo oggi, tra missio ad gentes e nuova evangelizzazione - è stato introdotto da un'ampia relazione dell'arcivescovo di New York, il cardinale designato Timothy Dolan". "Successivamente - ha aggiunto Lombardi - il presidente del Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione, monsignor Salvatore Fisichella, ha svolto una comunicazione sull'Anno della Fede, sul suo significato alla luce della Lettera Apostolica Porta fidei, e ha presentato una serie di iniziative allo studio da parte di diversi Dicasteri in occasione dello stesso Anno della Fede". "Successivamente - ha detto ancora Lombardi - hanno avuto inizio gli interventi dei partecipanti alla Giornata. Vi è stato spazio sufficiente per 7 interventi di varia tematica fino alla recita dell'Angelus guidata dal Santo Padre. Nel pomeriggio, dopo i Vespri alle ore 17, continueranno gli interventi dei partecipanti". DOLAN: FIDUCIA E CORAGGIO NELLA MISSIONEL'evangelizzazione in un contesto di secolarismo dove però si riscontrano segni di religiosità è il punto di partenza indicato dall'arcivescovo di New York  Timothy Dolan, la cui relazione ha aperto i lavori della giornata di preghiera e riflessione.L'arcivescovo di New York - città che, ha detto, "nonostante dia l'impressione di essere secolarizzata è ciononostante una città molto religiosa" - ha parlato di sette punti per una efficace strategia di evangelizzazione, ha invitato alla fiducia e coraggio nella missione, ha ricordato che il cristianesimo è fede in una Persona e non in un concetto, ha parlato di "analfabetismo catechetico" come "sfida" da raccogliere in occasione dell'Anno della fede indetto dal Papa. "La nuova evangelizzazione si compie con il sorriso, non con il volto accigliato", ha detto, e, "la Chiesa è fondamentalmente un sì, non un no". Portare il Vangelo "un atto d'amore" che può richiedere il "sangue". "Oggi tristemente - ha commentato - abbiamo martiri in abbondanza".Dolan ha voluto cimentarsi con l'italiano, attirandosi le simpatie dell'uditorio. "Grazie  a voi, Santo Padre e confratelli - ha detto - per aver sopportato il mio italiano primordiale. Quando il cardinale Bertone mi ha chiesto di parlare italiano, mi sono preoccupato perché parlo italiano come un bambino".Tornato serio, ha ricordato l'ammonimento ai teologi di "cercare di parlare della fede come un bambino" e, "abbiamo bisogno dire di nuovo - ha concluso - come un bambino, la eterna verità, la bellezza e la semplicità di Gesù e della sua Chiesa"."Noi - ha poi ricordato ai porporati presenti - siamo audiovisivi scarlatti per tutti i nostri fratelli e sorelle anche essi chiamati a soffrire e morire per Gesù. Fu Paolo VI a notare saggiamente che l'uomo moderno impara più dai testimoni che dai maestri, e la suprema testimonianza è il martirio. E oggi, tristemente, abbiamo martiri in abbondanza". "Grazie Padre Santo - ha continuato Dolan  - perché ci ricorda così spesso coloro che oggi soffrono la persecuzione a causa della loro fede in tutto il mondo".Ma la citazione più affettuosa il neo cardinale di New York la ha riservata infine al predecessore di Papa Ratzinger: "Giovanni Paolo II nella Novo Millennio Ineunte, ci invita a prendere il largo per una pesca efficace. l'annuncio del Vangelo, l'esplicito invito a entrare nell'amicizia del Signore Gesù, deve essere al centro della vita cattolica e di tutti i cattolici". FISICHELLA: FEDE E VITA SACRAMENTALE, DIMINUZIONE SENZA PRECEDENTI"I contenuti fondamentali della fede non sono più conosciuti e la partecipazione alla vita sacramentale conosce una notevole diminuzione mai registrata in precedenza". Lo ha denunciato il presidente del PontificioConsiglio per la Nuova Evangelizzazione, mons. Rino Fisichella, nella sua relazione. Secondo il presule "lo stesso entusiasmo missionario che nel passato aveva portato a lasciare il proprio Paese, per inoltrarsi interritori dove il nome di Gesù Cristo non era ancora conosciuto, si è notevolmente affievolito, con la conseguenza di un ulteriore indebolimento del tessuto ecclesiale".Occorre dunque, ha detto ai cardinali, "rinnovare e fortificare la fede in un momento di particolare crisi chevede, anzitutto, molti cristiani indifferenti, lontani dalla vita della comunità e spesso confusi per le vicende della storia che soprattutto in questo periodo è entrata in una grave crisi di identità e di responsabilità sociale". Per Fisichella, in particolare il Catechismo della Chiesa Cattolica, approvato 20 anni fa da Giovanni Paolo II, e il suo Compendio, curato dal cardinale Joseph Ratzinger e pubblicato all'indomani della sua elezione al Pontificato, "hanno bisogno di essere maggiormente conosciuti e promossi nella pastorale".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: