mercoledì 28 dicembre 2011
​La famiglia è "Chiesa domestica" e "dev'essere la prima scuola di preghiera", così come la Santa Famiglia di Nazareth "è icona della Chiesa domestica chiamata a pregare insieme". Lo ha detto Benedetto XVI nell'ultima udienza generale del 2011. IL TESTO DELL'UDIENZA
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La famiglia è "Chiesa domestica" e "dev'essere la prima scuola di preghiera", così come la Santa Famiglia di Nazareth "è icona della Chiesa domestica chiamata a pregare insieme". Nell'ultima udienza generale del 2011 e appena tre giorni dopo il Natale, dinanzi a 7.000 fedeli riuniti nella Sala Nervi, Benedetto XVI ha richiamato l'esempio della Casa di Nazareth come "scuola di preghiera", un modello ineludibile per i cristiani, perché, ha affermato, "proprio attraverso la preghiera noi diventiamo capaci di accostarci a Dio con intimità e profondità"."Nella famiglia - ha avvertito il Papa - i bambini fin dalla più temere età possono imparare a percepire il senso di Dio attraverso l'esempio dei genitori, e vivere nell'atmosfera della presenza di Dio". "Un'educazione autenticamente cristiana - ha proseguito - non può prescindere dall'esperienza della preghiera: se non si prega in famiglia sarà poi difficile riempire questo vuoto".Il Pontefice ha quindi esortato i fedeli "a riscoprire la bellezza di pregare assieme, come famiglia, alla scuola della Santa Famiglia di Nazareth, e divenire così un cuore solo e un'anima sola, una vera famiglia". Nella sua catechesi, Ratzinger ha anche citato il discorso che Paolo VI fece il 5 gennaio 1964 durante la sua visita a Nazareth, quando papa Montini disse che "alla scuola della Sacra Famiglia noi comprendiamo perchè dobbiamo tenere una disciplina spirituale se vogliamo seguire la dottrina del Vangelo e diventare discepoli di Cristo". In primo luogo "essa ci insegna il silenzio". "Mentre siamo storditi da tante frastuoni, rumori, dalle voci clamorose della esagitata e tumultuosa vita del nostro tempo - diceva Paolo VI - il silenzio di Nazareth insegna ad esser fermi nei buoni pensieri e intenti alla vita interiore, pronti a ben sentire le segrete ispirazioni di Dio e le esortazioni dei veri maestri".Benedetto XVI ha poi ricordato alcuni episodi dei Vangeli sull'infanzia di Cristo (che peraltro saranno al centro del suo terzo volume sul Gesù di Nazareth), come quello della presentazione di Gesù al tempio, o quello del piccolo Gesù tra i dottori del tempio, per sottolineare come "il mistero cristologico, il mistero dell'esistenza cristiana è intimamente fondato sulla preghiera". "La famiglia di Nazareth - ha spiegato il Pontefice - è il primo modello della Chiesa in cui, intorno alla presenza di Gesù e grazie alla sua mediazione, si vive tutti la relazione filiale con Dio padre, che trasforma anche le relazioni interpersonali umane".
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