"Santità nella Curia significa anche
obiezione di coscienza alle chiacchiere!". Lo ha affermato Papa
Francesco nel discorso a cardinali e prelati della Curia Romana
in occasione dello scambio degli auguri natalizi. "Noi - ha
ricordato - giustamente insistiamo molto sul valore
dell'obiezione di coscienza, ma forse dobbiamo esercitarla
anche per difenderci da una legge non scritta dei nostri
ambienti che purtroppo è quella delle chiacchiere". "Allora -
ha proposto Bergoglio - facciamo tutti obiezione di coscienza;
e badate che non voglio fare solo un discorso morale! Le
chiacchiere danneggiano la qualità delle persone, del lavoro e
dell'ambiente"."Quando l'atteggiamento non è di
servizio alle Chiese particolari e ai loro vescovi, allora
cresce la struttura della Curia come una pesante dogana
burocratica, ispettrice e inquisitrice, che non permette
l'azione dello Spirito Santo e la crescita del popolo di Dio".
Lo ha denunciato Papa Francesco nel discorso pronunciato oggi
in occasione dello scambio degli auguri natalizi con i
cardinali e prelati della Curia Romana. "Permettetemi di salutare in modo
particolare monsignor Pietro Parolin, che da poco ha iniziato
il suo servizio di segretario di Stato, e ha bisogno delle
nostre preghiere!". Con queste parole Francesco ha dato il
benvenuto al successore di Bertone. "Il Signore - ha esordito - ci
ha concesso di percorrere ancora una volta il cammino
dell'Avvento, e rapidamente siamo giunti agli ultimi giorni che
precedono il Natale, giorni carichi di un clima spirituale
unico, fatto di sentimenti, di ricordi, di segni liturgici e
non, come il presepe... In questo clima si colloca anche il
tradizionale incontro con voi, Superiori e Officiali della
Curia Romana, che collaborate quotidianamente nel servizio alla
Chiesa»