giovedì 22 ottobre 2015
​​"Il carcere a vita è disumano" è l'appello contenuto in una lettera. Don Balducci: papa Francesco prega perché la giistizia migliori.
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​Seicento ergastolani italiani scrivono al Papa in vista del Giubileo straordinario della Misericordia, denunciando che il carcere a vita "è disumano". L'iniziativa è stata presa dall'ergastolano Giovanni Lentini, 41 anni, un calabrese di Crotone, che sta scontando la pena per omicidio a Fossombrone, e ne dà notizia oggi "Il Crotonese". Insieme a Lentini, hanno apposto la firma centinaia di persone, detenute in diversi carceri della Penisola, sul cui certificato appare il "12/12/9999" come fine pena". Praticamente mai. La lettera, con le adesioni raccolte con l'aiuto di un altro ergastolano, Carmelo Musumeci, è stata recapitata a papa Francesco, che ha risposto tramite l'ispettore generale dei cappellani del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, don Virgilio Balducci. Il sacerdote, rivolgendosi al cappellano di Fossombrone, don Guido Spadoni, ha così scritto: "Testimonia a Giovanni Lentini che papa Francesco prega per lui, perché la giustizia migliori, anche per lui sarà possibile gustare la misericordia del Padre".
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