sabato 11 maggio 2019
Ordinato oggi dall'arcivescovo di Campobasso-Bojano Bregantini il 73enne don Nicola Pacetta dopo la vedovanza e un lungo cammino di discernimento ha scelto di diventare sacerdote
Campobasso don Nicola Pacetta accanto al suo arcivescovo Bregantini durante una recente celebrazione

Campobasso don Nicola Pacetta accanto al suo arcivescovo Bregantini durante una recente celebrazione

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Padre, nonno e da questo sabato sacerdote. È la storia del catanzarese Nicola Pacetta, classe 1946, che proprio questa sera sera è stato ordinato presbitero a Campobasso nella parrocchia di Sant’ Antonio di Padova dall’arcivescovo GianCarlo Maria Bregantini. Una storia singolare quella di questo prete novello, già padre e nonno di 6 nipotini, don Nicola entra in Seminario “Redemptoris Mater” tre anni fa.

Una vocazione matura legata alla «fedeltà di Dio che regge, che cura un cammino – ha spiegato recentemente don Nicola – che ha fatto sperimentare l’amore di Dio». La sua chiamata risale, infatti, alla giovinezza quando entrò in un Seminario francescano fino al noviziato, grazie alla fede della madre che lo ha accompagnato sin da bambino attraverso la lettura di testi spirituali e non solo tra cui a rivista di informazione e cultura religiosa “Il Messaggero” di Sant’Antonio.

Dopo il noviziato, don Nicola sceglie la strada del matrimonio, ma sempre, sorretto dall’amore di Dio. Poi Nicola ha percorso un cammino in cui l’amore coniugale si è trasformato anche in guida e testimonianza per giovani coppie. Un cammino vocazionale lungo fino alla vedovanza e alla scelta di diventare prete: durato in fondo 43 anni.

Dopo la morte della moglie, in seguito ad un male incurabile, e dopo cinque anni di missione, Nicola entra in Seminario e sceglie definitivamente di vivere alla sequela di Cristo, grazie anche alla guida dell’arcivescovo di Campobasso-Bojano Bregantini. Questo 12 maggio don Nicola Pacetta celebrerà la sua prima Messa nella parrocchia di Campolieto, in provincia di Campobasso. «La mia casa– ha confidato don Nicola – è stato un Santuario dove la fede è vissuta da tutti i componenti e dove la comunione viene vissuta dalla luce e della fede. Ai miei figli consegnerò la mia fede».

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