lunedì 10 febbraio 2014
La rinuncia ​«è stato un atto di grande coraggio»: così l'arcivescovo Gänswein al Ctv (GUARDA). di E. Lenzi
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«È stato un atto di grande coraggio, un atto anche rivoluzionario, che ha aperto possibilità che nessuno poteva vedere in quel momento». È uno dei passaggi dell’intervista che l'arcivescovo Georg Gänswein ha concesso al Centro televisivo vaticano (Ctv) e che l’emittente diffonde sul proprio sito. «I sentimenti, dopo l'annuncio della rinuncia di papa Benedetto erano tristezza ma anche gratitudine. È chiaro che prendere congedo è sempre una cosa triste, una cosa che fa male, che è dolorosa. D'altra parte c'era anche il sentimento della gratitudine per questi anni che ho potuto vivere accanto a un grande Papa. Io l'ho saputo un po' prima, e certamente, quando il Papa me l'ha detto, me l'ha detto con l'ordine di non dirlo a nessuno, e io non ho detto niente. Lo sapevo, però, nel momento in cui l'ha detto, mi ha scosso». Pensieri e riflessioni che il segretario particolare di Benedetto XVI e prefetto della Casa Pontificia di papa Francesco ha espresso anche in altre interviste. Questa mattina all’agenzia di stampa Reuters, Gänswein ha parlato anche del rapporto tra i due Papi. «Si scrivono, si telefonano, si sentono, si invitano. Francesco è stato diverse volte al monastero Mater Ecclesiae e anche Benedetto è stato a Santa Marta. Su diversi livelli c’è un buon feeling». E a Famiglia Cristiana conferma che papa Ratzinger «è molto sereno e in pace con se stesso», anche perché la sua «non è stata una fuga da una responsabilità», ma la consapevolezza di «non avere più le forze necessarie». Concorda padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, che in una intervista concessa oggi a Radio Vaticana parla, commentando la rinuncia al ministero petrino di Benedetto XVI, di «un grande atto di governo, fatto con una grande profondità spirituale, una grande preparazione dal punto di vista della riflessione e della preghiera».
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