giovedì 11 luglio 2019
La cerimonia nel giorno in cui la Chiesa celebra il santo patrono d'Europa. Boccardo: Benedetto prima che costruttore di monasteri ha edificato identità e comunità
La posa della prima pietra del nuovo monastero di San Benedetto a Norcia in Umbria (foto Ansa)

La posa della prima pietra del nuovo monastero di San Benedetto a Norcia in Umbria (foto Ansa)

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Nel giorno in cui la Chiesa celebra la solennità di san Benedetto, patrono d’Europa e fondatore del monachesimo occidentale, viene posata a Norcia la prima pietra del nuovo monastero dedicato al santo abate. Sarà realizzato a San Benedetto in Monte, dove i monaci, guidati dal priore padre Benedetto Nivakoff, si sono trasferiti dopo che la basilica e il monastero nel centro storico della cittadina umbra sono crollati per il terremoto del 2016. Quella che verrà realizzata sulla collina di Norcia sarà una nuova costruzione che affiancherà l'esistente chiesa appartenuta a un ex convento cappuccino. Il nuovo monastero, spiega il priore, «si svilupperà su circa 2mila metri quadrati e con l’aiuto di Dio contiamo di completarlo in tre anni».

Il recupero della chiesa è previsto entro la metà del prossimo anno. «La posa della prima pietra nel giorno della festa di san Benedetto è molto significativa per la nostra comunità, ma anche per tutta la città di Norcia che soffre tanto dal terremoto», sottolinea padre Nivakoff. «La costruzione di un nuovo monastero – aggiunge – significa che lì si trova Dio e questo sarà un luogo dove si potrà arrivare per trovare quella pace che solo Cristo sa offrire».

La pietra sistemata in un muro di contenimento e sulla quale è stata incisa la frase «Nova facio omnia» (“Faccio nuove tutte le cose”), tratta dal Libro dell’Apocalisse, custodirà per sempre anche una lettera del priore in cui si ricorda questo giorno «unico». Tanti i presenti. Con loro il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, e il cardinale Walter Brandmüller. «San Benedetto – afferma l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo – prima che costruttore di monasteri è stato un costruttore di identità e di comunità. Allora il messaggio sembra essere proprio questo: abbiamo bisogno di ricostruire un’unità a livello umano, non gli uni contro gli altri ma gli per gli altri. Sappiamo – prosegue il presule nell’intervista a Radio Vaticana Italia - che la nostra Europa tende a diventare sempre di più ripiegata su se stessa e papa Francesco continua a ricordarcelo e a stimolare la riflessione a questo livello».

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