martedì 1 gennaio 2013
​Migliaia di persone, soprattutto giovani, si sono radunate ieri a Lecce dove è partita la 45/a Marcia nazionale della Pace promossa dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, da Caritas Italiana, da Pax Christi Italia, dall'Azione Cattolica Italiana e dalla Diocesi di Lecce.
Impegno nel cantiere della pace: 10mila in marcia con Sant'Egidio
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Si è svolta ieri a Lecce, con la partecipazione di migliaia di persone, la quarantacinquesima marcia nazionale della pace organizzata dalla locale arcidiocesi insieme ad Azione cattolica italiana, Caritas, Pax Christi e Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro. "Beati gli operatori di pace" è stato il tema della manifestazione cui hanno partecipato, monsignor Giancarlo Maria Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, monsignor Giovanni Giudici, presidente di Pax Christi Italia, monsignor Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, Giuseppe Merisi, presidente della Caritas Italiana, monsignor Domenico Sigalini, assistente generale di Azione cattolica italiana."La pace sta veramente a cuore a noi cristiani, parte di quella schiera immensa di uomini amati da Dio, di buona volontà, che si uniscono a noi operatori di pace - ha affermato nel suo messaggio di benvenuto,l'arcivescovo D'Ambrosio - la pace come pienezza di doni, di realizzazione piena della propria esistenza, la pace che annulla ogni guerra, ogni discriminazione, ogni violenza ogni tensione; pace che annunzia e promuove in ogni uomo la sua dignità, garantendogli libertà piena. È bello pensare che sono assenti/presenti i tanti profeti di pace non più tra noi - poi detto il presule -, come il nostro don Tonino Bello, il vescovo autentico promotore e operatore di pace. Venti anni fa in questo stesso mese con la debolezza e fragilità di un corpo affranto e dilaniato dal male, ha guidato con coraggio nella glaciale e innevata città di Sarajevo, distrutta dagli orrori e dalle violenze della guerra nei Balcani, una marcia silenziosa che il suo debole e fragile corpo rendeva ancor più eloquente. Sentiamolo accanto come modello vero in questo nostro impegno per la pace, in questo nostro camminare sulle strade di una città che molto spesso sa vincere il suo tranquillo vivere con segni e gesti di generosa accoglienza e di autentico amore". Monsignor Domenico Umberto d'Ambrosio, arcivescovo di Lecce, ha invitato tutti ad ispirarsi alla figura e all'opera di don Tonino Bello, il vescovo salentino, nativo di Alessano, già presidente di Pax Christi. Il programma prevedeva un percorso di circa tre chilometri con partenza alle 18.15 dalla parrocchia di SantaMaria delle Grazie e arrivo in cattedrale, alle 22.30 per la celebrazione della messa. Infine, un sobrio momento conviviale per salutare il nuovo anno, nel chiostro de seminario.I partecipanti alla Marcia di Lecce hanno avuto anche l'affettuoso "saluto" del Papa, che ha ricordato la "vicinanza spirituale alle iniziative ecclesiali in occasione della Giornata mondiale della pace". Dopo l'Angelus, ha ricordato "la Marcia nazionale che ha avuto luogo ieri sera a Lecce, come pure - ha detto - quella di stamani a Roma, animata dalla Comunità di Sant'Egidio".
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