martedì 1 gennaio 2013
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Oltre diecimila persone sono confluite in piazza San Pietro per l'Angelus del Papa con la marcia della pace organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio che, negli intenti degli organizzatori, vuole essere un "segno di rinnovata responsabilità di impegno nel cantiere della pace". La Marcia si svolge in oltre 650 città in diversi paesi del mondo e quest'anno cade a 50 anni dalla apertura del Concilio Vaticano II e dell'enciclica di papa Giovanni XXIII, "Pacem in terris". La iniziativa, intitolata "Pace in tutte le terre" intende ricordare i 18 conflitti aperti nel mondo: la guerra in Siria, e l'instabilità in Medio Oriente, le stragi in Nigeria, le vittime infinite in Iraq e Afghanistan, i nuovi conflitti in Africa Subsahariana, conflitti che testimoniano che la pace rimane una necessità nell'agenda del mondo. In questo senso, a Castel Sant'Angelo, prima dell'Angelus del Papa, i marciatori hanno ascoltato una serie di interventi, tra cui quelli di giovani della primavera araba, e di giovani siriani.La marcia vuole anche manifestare la "profonda adesione al significativo Messaggio di pace del Papa Benedetto XVI 'Beati i costruttori di pacè". Alla Marcia hanno aderito più di 60 organizzazioni, tra cui: Azione Cattolica Italiana, Comunità Papa Giovanni XXIII, ACLI, FUCI, Società San Vincenzo de Paoli, UNITALSI, API-Colf, Retinopera, ICCRS- International Catholic Charismatic Renewal Services, Associazione ONG Italiane,Movimento Giovanile Salesiano, CSI, MASCI, Comunità "Nuovi Orizzonti", Mondo Migliore, Focsiv, MEIC, MCL, Movimento di Rinascita Cristiana, Emmaus, M.A.S.C.I., Movimento 'Tra Noì, AGESCI, FIDAE, Comitato Italiano per la Sovranità Alimentare, COLDIRETTI, Confcooperative, Rinnovamento nello Spirito Santo, Federazione Italiana delle Associazioni Cristiane dei Giovani - YMCA, Equipe Notre Dame, Istituzione Teresiana, CVX Comunità di Vita Cristiana.Il portavoce della Comunità di Sant'Egidio, Mario Marazziti, ha riferito che al raduno per la marcia della pace, nei pressi di Castel Sant'Angelo, prima di confluire in piazza San Pietro per l'Angelus, ha  preso la parola anche un rifugiato di Homs, la città siriana teatro di grandi sofferenze, dove lo scorso 29 dicembre sono stati anche trovati 150 corpi carbonizzati. Il giovane rifugiato ha sottolineato la importanza del ruolo dellaComunità di Trastevere per la pace anche in Siria. "Si può sognare la pace? La pace è possibile ha detto Benedetto XVI. Per questo siamo qui", ha detto il presidente di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo, accogliendo i 10.000 partecipanti al raduno. "Vogliamo costruire la pace - ha aggiunto Impagliazzo - ogni giorno, con un pensiero lungo, avendo nel cuore i tanti drammi di questo tempo: dalla Siria e Medio Oriente alla Repubblica Democratica del Congo, pensando a tutte queste persone nel mondo in questo primo gennaio vissuto nel segno della speranza perchè il mondo sta cambiando, crediamo che la storia può cambiare lavorando per la pace".
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