giovedì 12 novembre 2020
Ieri papa Francesco ha ha benedetto la statua che raffigura Maria apparsa a santa Caterina , canonizzata da Pio XII nel 1947, e le ha messo al collo la corona del Rosario
Papa Francesco benedice la statua della Beata Vergine della Medaglia Miracolosa

Papa Francesco benedice la statua della Beata Vergine della Medaglia Miracolosa - Ansa / Vatican Media

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Era la notte tra il 18 e il 19 luglio 1830 quando Caterina Labouré, una novizia delle Figlie della Carità di San Vincenzo de’ Paoli, vide la Madonna, con cui ebbe un lungo incontro mistico. Il tutto avvenne nella casa madre della congregazione, in Rue du Bac a Parigi. «I tempi sono molto tristi – le disse la Vergine – disgrazie verranno ad abbattersi sulla Francia. Il mondo intero sarà sconvolto da calamità di ogni genere. Ma tu vieni ai piedi di questo altare, qui le grazie saranno sparse su tutte le persone che le chiederanno con confidenza e fervore… ho sempre vegliato su di voi».

Le apparizioni si susseguirono. Quella del 27 novembre fu la più nota. Al termine Caterina sentì una voce che le chiedeva di coniare una medaglia che riproducesse la visione: «Le persone che la porteranno riceveranno grandi grazie!».

Nel 1832 furono creati i primi esemplari, la medaglia fu presto detta miracolosa e la sua azione soprannaturale si manifestò anche in una conversione eclatante, quella dell’ebreo agnostico Alfonso Ratisbonne (1814-1884). Quando costui, il 20 gennaio 1842, attirato da una misteriosa luce in una cappella della chiesa di Sant’Andrea delle Fratte a Roma, vide ritta sull’altare la Vergine e riconobbe nelle sue fattezze e nella sua posa l’immagine impressa nella medaglia miracolosa che gli era stata donata da un amico cattolico.

Ieri papa Francesco, prima dell’udienza generale, ha benedetto la statua che raffigura Maria apparsa a santa Caterina – la veggente fu poi canonizzata da Pio XII nel 1947 – e le ha messo al collo la corona del Rosario. A portare l’effigie a Francesco è stata una delegazione della Congregazione della Missione, i vincenziani, guidata dal superiore generale, l’argentino di origine slovena padre Tomaz Mavric, insieme a padre Erminio Antonello, superiore provinciale per l’Italia, e padre Valerio Di Trapani, assistente nazionale dei Gruppi di volontariato vincenziano.

Con loro, fa sapere l’Osservatore Romano, era anche Amerigo Pompili, il falegname che ha realizzato la teca per poter trasportare l’immagine mariana scolpita negli anni ’50 e da poco restaurata. Il Papa ha poi salutato suor Stefania Monti e suor Antonietta Collacchi, rispettivamente superiora della comunità delle suore vincenziane a Santa Marta e responsabile del Dispensario pediatrico in Vaticano.

Il tutto è avvenuto in preparazione della peregrinatio che vedrà la statua della Madonna della Medaglia miracolosa percorrere l’Italia da nord a sud, dal prossimo 1° dicembre fino al novembre 2021.
L’occasione è il 190° anniversario delle apparizioni, ma la crisi sanitaria ed economica ha spinto i vincenziani ancora di più a pensare a «un percorso di annuncio dell’amore misericordioso di Dio».

Ovvero, scrivono in un comunicato, «Maria viene pellegrina a visitare e incontrare le comunità ecclesiali sparse per l’Italia compiendo così la promessa d’amore contenuta nel suo messaggio: “Io stessa sarò sempre con voi… abbiate fiducia… non scoraggiatevi”». La IV Giornata mondiale dei poveri, che si celebra domenica, sarà un ulteriore momento di riflessione e preparazione.

La modalità dell’iniziativa l’ha spiegata così il suo coordinatore, padre Di Trapani, ai microfoni di Radio Vaticana: «Non pensiamo a raduni o a varie manifestazioni, ma soprattutto a mostrare come l’effigie di Maria si fa vicina a quelle comunità più in difficoltà: ai luoghi della sofferenza, agli ospedali, le case di riposo, i centri dove si servono, si aiutano e si sostengono i poveri. Il pellegrinaggio vuole esprimere “Maria che si fa accanto”, nella semplicità più totale.

I gesti saranno tanti, le iniziative saranno numerose: inizieremo da Roma e poi scenderemo fino alla Campania, la Calabria, la Sicilia e poi risaliremo in Puglia fino ad arrivare poi a tutte le regioni italiane che già, con entusiasmo, stanno accogliendo questo invito. Perché quando Maria chiama il popolo di Dio risponde sempre con tanta generosità e tanta gioia». Le date e i luoghi precisi saranno resi pubblici nei prossimi giorni sul sito www.vincenziani.it. Intanto la statua, dopo la benedizione papale, è stata portata presso il Collegio Apostolico Leoniano a Roma, dove rimarrà fino al 27 di questo mese, festa appunto della Beata Vergine della Medaglia Miracolosa.

Santa Caterina Labouré

Santa Caterina Labouré (1806-1876) nacque in Borgogna. Nel 1830 entrò tra le Figlie della carità di Parigi. Erano le suore nate dal carisma di san Vincenzo de’Paoli e di santa Luisa de Marillac. Ebbe delle visioni soprannaturali riguardanti san Vincenzo e soprattutto la Madonna, che le predisse avvenimenti francesi futuri (rivoluzioni del 1830 e 1848) e le affidò dei messaggi. In particolare le chiese di coniare una «Medaglia miracolosa», dispensatrice di grazie. Caterina spese 45 anni di servizio agli anziani nell’ospizio di Enghien, dove morì. Venne proclamata santa nel 1947 da papa Pio XII.


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