mercoledì 21 settembre 2011
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Il 2013 non è poi così distante. Così, mentre sui social network già impazzano i fan della Giornata, i brasiliani non hanno certo intenzione di farsi trovare impreparati. Per questo Croce e Icona dei giovani, i due simboli della Gmg, fortemente voluti da Giovanni Paolo II, hanno già messo piede nel più grande Paese cattolico del mondo. Non che si fossero fermati: dopo Madrid, infatti, hanno fatto tappa al Congresso eucaristico di Ancona, per poi sbarcare domenica a San Paolo, in Brasile. Li aspettano due anni di tour de force: la strada da percorrere è talmente tanta che questa volta s’è deciso di partire subito con il pellegrinaggio nel Paese ospite, invece di aspettare la domenica delle Palme dell’anno che precede l’evento.Ad accoglierli sotto un sole cocente, all’aeroporto di Campo Marte, lo stesso che nel 2007 ha ospitato la canonizzazione di Fra Galvão, c’erano circa 100mila giovani, come riporta il sito ufficiale della giornata, per ora in portoghese e in inglese. A dare il via ufficiale alla corsa verso Rio, dove Benedetto XVI ha dato appuntamento ai giovani tra meno di due anni, è stata la Messa, presieduta dall’arcivescovo di San Paolo, il cardinale Odilo Pedro Scherer. «Chi pensa che la Gmg cominci nel 2013 è in errore – ha chiarito Eduardo Pinheiro, presidente della commissione episcopale per la pastorale giovanile –, il vero viaggio, infatti, comincia adesso». Finita la celebrazione Croce e Icona hanno raggiunto la Cattedrale della Sé, che ha custoditi entrambe per la notte, prima che iniziassero il pellegrinaggio per diverse chiese della città, con una tappa ieri mattina in una delle zone più degradate della città, Cracolândia, tristemente nota per lo spaccio della droga.I due simboli resteranno nello stato di San Paolo fino al 31 ottobre per poi passare agli stati di Minas Gerais e Espirito Santo. L’obiettivo è quello transitare in tutte le regioni e le 274 diocesi del Paese, con soste che si preannunciano molto suggestive e a forte impatto emotivo, dalle megalopoli ai villaggi più poveri, dalla costa alla foresta amazzonica. L’ultima fermata prima di Rio sarà nel marzo del 2013 la Valle di Paraíba. «Questo pellegrinaggio è una grande grazia per tutta la Chiesa – commenta padre Eric Jacquinet, responsabile della sezione giovani del Pontificio consiglio per i laici –. Il passaggio di Croce e Icona, infatti, riescono a mobilitare le diocesi e a raggiungere tanti giovani. Tra questi c’è chi si converte alla fede e persino chi racconta di aver ottenuto una guarigione fisica o spirituale».I simboli non fanno visita all’America Latina dalla Gmg di Buenos Aires dell’87. «Per questo il loro passaggio sarà ancora più importante, tanto più che, oltre al Brasile, è già in programma la sosta in Uruguay, Paraguay e Cile». Per don Jacquinet, «la Croce visiterà una terra molto ricca e feconda per la Chiesa, in Paesi segnati da grandi drammi e problemi, certo, ma anche da grandi speranze».
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