giovedì 25 luglio 2013
Al parco Quinta Boa Vista la Fiera delle vocazioni, vetrina sulle variegate espressioni del credere: grandi e piccole congregazioni, nuovi e antichi movimenti, associazioni famose e altre meno note. Tutte insieme, una a fianco all’altra, per far conoscere la propria vita, la propria storia e le proprie proposte. Ognuna con strumenti spesso originali.
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Appena oltre l’ingresso dello storico parco di Quinta Boa Vista nel quartiere carioca di San Cristoforo, Lucas sta spiegando a Maria, giovane argentina, cos’è il Movimento dei Focolari. Per Maria sarà solo la prima tappa della mattina: davanti a lei ci sono poco meno di 150 stand dove potrà immergersi completamente nel variegato mondo dei carismi che animano la vita della Chiesa in tutto il mondo. La fiera delle vocazioni, uno spazio vivo e animato che ha caratterizzato tutte le ultime Gmg, è un’occasione preziosa per i pellegrini, perché li aiuta a capire che la fede può avere innumerevoli espressioni concrete. Ma è anche una vetrina internazionale dove piccole e grandi Congregazioni, antichi e nuovi movimenti, famose e sconosciute associazioni si trovano una accanto all’altra per far conoscere la propria storia, la propria vita e le proprie attività. Ognuna utilizzando mezzi e strumenti spesso originali. Come le Apostole del Sacro Cuore di Gesù, che hanno piazzato nel loro stand un grande cuore rosso illuminato dall’interno. I salesiani, invece, invitano a fare su Foursquare, rete sociale basata sui luoghi che gli utenti visitano, il check-in presso la loro postazione: un modo per condividere l’esperienza e ricevere un piccolo gadget. Ognuno degli espositori, d’altra parte consegna ai giovani un numero indefinito di volantini, depliant, santini o addirittura libri. Come fanno i «Lectionautas», progetto nato dalla collaborazione tra la Conferenza episcopale latino americana e le Società bibliche unite, per far avvicinare i giovani alla Sacra Scrittura attraverso la lectio: nel loro stand c’è un piccolo spazio di meditazione e ai pellegrini regalano il Vangelo di Luca. Idea originale anche quella delle Congregazioni Mariane che hanno preparato alcuni cartoni a grandezza naturale con le figure di uomini o donne congregati o sacerdoti, ma senza la faccia: i giovani posso infilare la loro e farsi fotografare, provando così la sensazione di entrare a far parte di questa famiglia religiosa. Una piccola forma di «promozione religiosa» adottata anche dall’Istituto Hesed, nato dalla spiritualità carmelitana. Gettando uno sguardo all’interno degli stand dove, spesso, campeggiano le foto dei fondatori si nota che moltissimi sono sono santi e beati italiani. Ma accanto a queste realtà di antica data, come i francescani, i domenicani, o la famiglia guanelliana, esistono anche nuove comunità che spesso hanno le proprie radici in America. Un esempio è la Comunità «Mar a dentro», nata nel 1990 dal lavoro di evangelizzazione a favore dei soldati svolta da Antonio Dilben Rabelo Fleming a Resende, nello Stato di Rio de Janeiro. «Il nostro carisma è radicato nel passo evangelico di Luca in cui Gesù invita a gettare le reti – spiega il trentaduenne don Joao Paulo Ferreira da Macedo, prete da due anni –. Un’immagine che ci ha portati lontano in questi anni». E infatti dal 2008, ad esempio, la Comunità ha aperto una casa a Lugano, in Svizzera. Qui vive André, 23 anni, consacrato e seminarista: «Essere qui oggi è molto importante per noi – spiega –, è un modo per avvicinare i giovani alla nostra missione». Le case di «Mar a dentro» oggi sono sei, con tre sacerdoti e due seminaristi: una realtà che può crescere ancora molto e che quindi vive in uno stato di continua missione. Nello stand vicino, intanto, i Sacramentini di Bergamo stanno mostrando a un gruppo cileno una mappa che evidenzia i luoghi in cui sono presenti in Sud America. Davanti al punto dei Figli della Povertà del Santissimo Sacramento, Congregazione nata dal carisma francescano, si canta e si danza in gruppo. Mentre le Sorelle Francescane della Provvidenza di Dio offrono ai giovani pellegrini della Gmg una piccola cappellina per la preghiera. A riassumere il senso della Fiera è suor Maria Salette, 45 anni, della Congregazione di Nostra Signora di Belem: «È una forte esperienza di unità e comunione – dice, non nascondendo la gioia per il fatto di vedere la sua Rio animata dalla Gmg –: prima di tutto perché i pellegrini arrivano da tutto il mondo, ma anche perché in questo parco stiamo sperimentando la bellezza dell’unione nella diversità dei carismi». Tutti chiamati a portare il Vangelo in ogni angolo della Terra, quindi, ma ognuno secondo la propria specifica vocazione.
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