venerdì 26 gennaio 2024
L'esperienza di Avvenire di Calabria, che ha sviluppato un'app con ChatGpt per facilitare i lavori più meccanici sui testi del giornale. Imeneo: così la tecnologia supporta l'intelligenza artigianale
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L’Intelligenza Artificiale è un dono e come tale può essere accolto anche nella redazione di un settimanale diocesano. Con questo spirito la redazione di Avvenire di Calabria, edizione diocesana del quotidiano Avvenire, ha iniziato ad inserire processi curati dall’Intelligenza Artificiale all’interno dei processi redazionali. La scelta di utilizzare versioni personalizzate di ChatGpt (i cosiddetti Gpts) è motivata da due ragioni: la necessità di avere il controllo delle regole che orientano l’agire delle IA, la possibilità di addestrare i Gpts secondo le proprie necessità.

Una delle applicazioni in uso nella redazione del periodico della Chiesa reggina è stata resa pubblica gratuitamente lo scorso 10 gennaio, proprio quando è stato aperto lo Store di ChatGpt. Si tratta di un correttore di bozze, un Gpts che applica agli articoli le correzioni ortografiche, grammaticali e anche le convenzioni utilizzate dalla redazione di Avvenire. È un vero e proprio “ausilio” nei confronti di chi si occupa dell’ultima revisione, prima di consegnare le pagine alla tipografia: non sostituisce il lavoro umano, né priva gli articoli della genuinità e della creatività dei loro autori.

La strada della personalizzazione delle applicazioni di Intelligenza Artificiale è la via maestra per garantire il controllo di esse. Questa via è già totalmente percorribile con le intelligenze artificiali open source, come quella promossa da Meta (Llama): in ogni redazione di un settimanale diocesano è già possibile configurare e utilizzare applicazioni IA di cui si possiede il totale controllo, tanto rispetto alle fonti quanto rispetto alle regole di funzionamento, senza cedere dati a terzi ed evitando di trasferire documenti in server ubicati non si sa dove.

L’editoria si trova davanti a una grande possibilità: delegare il lavoro ricorsivo alle macchine, liberando i giornalisti dagli schermi a cui sono stati inchiodati dopo l’avvento di Internet e dei social. È necessario, però, che l’IA venga accolta con spirito costruttivo in ogni redazione, proprio come chiesto e suggerito da papa Francesco nel suo Messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: «Conviene sgombrare il terreno dalle letture catastrofiche e dai loro effetti paralizzanti. Già un secolo fa, riflettendo sulla tecnica e sull’uomo, Romano Guardini invitava a non irrigidirsi contro il “nuovo” nel tentativo di “conservare un bel mondo condannato a sparire”». Le Intelligenze Artificiali non stanno invadendo la nostra quotidianità per sostituirci, ma per accompagnarci. Saremo noi a decidere verso dove.

Controllare le Intelligenze Artificiali, programmarle secondo le proprie finalità e tenendo conto delle propria etica, è la chiave per assicurarsi che questi strumenti restino strumenti. Preziosi aiuti che alleggeriscono la routine di ogni giornalista (e di ogni lavoro), possono restituire alla professione giornalistica una parte del tempo sottratto dalle tastiere. Sembrerà paradossale, ma l’Intelligenza Artificiale può far rinascere l’intelligenza artigianale.

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