venerdì 10 agosto 2012
​Secondo un recente sondaggio, commentato dall'arcivescovo di Dublino, solo il 47 per cento della popolazione si definisce cattolica, contro il 69 per cento del 2005. Inoltre l'isola di San Patrizio risulta nei primi dieci paesi a più alta concentrazione di persone atee.
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l'Irlanda è uno dei paesi più avanzati nel processo di secolarizzazione e oggi solo il 47 per cento della popolazione si definisce cattolica, contro il 69 per cento del 2005. Inoltre l'isola di San Patrizio risulta nei primi dieci paesi a più alta concentrazione di persone atee. Lo spiega l'Osservatore romano, riferendo il commento dell'arcivescovo di Dublino Diarmuid Martin a un recente sondaggio. Mons. Martin, da questi dati, trae l'incitamento a "raccogliere la sfida del rinnovamento" e alla nuova evangelizzazione, partecipando all'Anno della fede indetto da papa Ratzinger per i 50 anni del Concilio Vaticano II, a partire dal prossimo autunno. La Chiesa in Irlanda, - che ha subito negli ultimi anni il forte impatto dello scandalo degli abusi del clero sui piccoli, con anche una ispezione ordinata dal Papa in tutte le diocesi e istituti religiosi - è impegnata in un tentativo di ripartenza, che ha avuto un momento importante nel congresso eucaristico internazionale svoltosi a Dublino lo scorso giugno.
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