mercoledì 28 ottobre 2015
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​«Padre nostro che sei ad Assisi», titolava un quotidiano all'indomani dello storico evento voluto da Giovanni Paolo II il 27 ottobre 1986. Allora il Papa convocò nella città di San Francesco i cristiani e gli esponenti delle tradizioni religiose del mondo per una inedita e comune invocazione per la pace. Fu un grande e profetico evento, cui sono seguiti cambiamenti epocali. Se nel 1986 si era ancora in piena guerra fredda e incombeva la minaccia nucleare, da allora le vicende del mondo contemporaneo hanno conosciuto un'incredibile accelerazione: la fine dell'impero sovietico, lo sfaldamento dei blocchi nel cosiddetto Terzo Mondo, l'avanzamento del processo di globalizzazione, la manifestazione del terrorismo internazionale.

Ad Assisi si aprì una nuova stagione: gli uni accanto agli altri, e non più gli uni contro gli altri. Lo "Spirito di Assisi", come lo definì papa Wojtyla, intuì il profondo rapporto esistente tra la religione e la pace e la fecondità del dialogo tra le religioni, chiave di volta per la costruzione di una nuova civiltà del convivere fondata sull'arte del dialogo in un mondo conflittuale. Quel giorno Giovanni Paolo II affermò: «Forse mai come ora nella storia dell'umanità è divenuto a tutti evidente il legame intrinseco tra un atteggiamento autenticamente religioso e il grande bene della pace».

Venticinque anni dopo, nell'ottobre del 2011, papa Benedetto XVI ha voluto un altro incontro di Assisi, dal titolo "Pellegrini della verità, pellegrini della pace". In quell'occasione fu rinnovato solennemente l'impegno per la pace alla Basilica Superiore. «Noi ci impegniamo». Ripetuto 13 volte, con 13 voci diverse, in rappresentanza di 13 modi differenti di pronunciare il nome di Dio. Ma con un'unica volontà: dimostrare al mondo che «la pace è possibile, ancora oggi». Le parole di Giovanni Paolo II furono fatte proprie anche da Benedetto XVI: «Mai più violenza, mai più guerra, mai più terrorismo. In nome di Dio ogni religione porti sulla terra giustizia e pace, perdono e vita, amore».
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