sabato 30 aprile 2016
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Alle 17 di oggi pomeriggio cinque tra i dodici membri che compongono la Deputazione della Real Cappella del Tesoro di san Gennaro, insieme al cardinale Crescenzio Sepe apriranno la custodia che contiene la teca con le ampolle del sangue del vescovo martire: è il primo gesto che dà simbolicamente il via alla processione che da sette secoli attraversa il centro storico di Napoli. Particolarmente attesa quest’anno, dopo le ultime vicende relative alle incertezze inerenti alla qualificazione giuridica della Cappella del santo patrono e al governo della stessa, in seguito al decreto del ministro dell’Interno Angelino Alfano del 22 gennaio scorso e l’«atto ricognitivo » firmato da arcidiocesi e Deputazione, in cui si sono stabiliti competenze e doveri. Nel documento, inoltre, si è ribadito che c’è una «oggettiva impossibilità di considerare la Cappella di san Gennaro un ente ecclesiastico e di equipararla ad una fabbriceria», così come il ministro stabiliva. Per Napoli oggi è la terza data nell’anno dedicata a san Gennaro: infatti oltre al al 19 settembre, per la solennità liturgica del santo, la prodigiosa liquefazione avviene il 16 dicembre – in ricordo dell’anniversario dell’eruzione del 1631, bloccata dopo le preghiere al patrono – e, infine, il sabato che precede la prima domenica di maggio, in occasione della prima traslazione delle reliquie da Pozzuoli a Napoli. La processione religiosa partirà alle 17, si snoderà lungo via Duomo e attraversando Forcella giungerà fino alla basilica di santa Chiara. Saranno presenti delegazioni di devoti provenienti da Ascoli Piceno e da Castelnuovo di Potenza. Alle 18 il momento solenne: la celebrazione eucaristica, nella basilica di Santa Chiara, presieduta dal cardinale Sepe. Qui si pregherà il santo affinché sia benevolo con la città e doni ancora una volta il prodigio della liquefazione del sangue. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il busto del santo
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