sabato 30 ottobre 2021
Presentato il prototipo di “Kerygma!”, ispirato agli Atti e ideato dall’evangelico Granducci assieme all’arcidiocesi. Giulietti: strumento educativo per far scoprire la Chiesa delle origini
Presentato il nuovo gioco da tavolo Kerigma! ispirato alle prime comunità cristiane

Presentato il nuovo gioco da tavolo Kerigma! ispirato alle prime comunità cristiane - Collaboratori

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Si chiama “Kerygma!” ed è il prototipo di un gioco, non ancora in produzione, che viene presentato in questi giorni al Lucca Comics&Games, il festival del fumetto e del gioco che si è aperto ieri. Si ispira alla narrazione degli Atti degli Apostoli ed è stato creato in collaborazione con l’arcidiocesi di Lucca, Lucca Crea e dV Giochi, partendo dall’idea dell’evangelico Mauro Granducci. L’idea di fondo, oltre all’aspetto ecumenico che “Kerygma!” preserva, è quella di «valorizzare il gioco come strumento aggregativo ed educativo», spiega l’arcivescovo Paolo Giulietti, in un momento di «relazioni raccorciate può essere un modo per incontrare persone in maniera sana. La proposta cerca di fare un’opera culturale perché aiuta a scoprire l’ambiente in cui nasce la Chiesa».

Infatti “Kerigma!” è un gioco da tavolo che fa rivivere la nascita e lo sviluppo delle prime comunità cristiane e offre un approccio divertente agli episodi così come narrati dal libro degli Atti degli Apostoli e nelle Lettere del Nuovo Testamento. Per sviluppare l’idea da subito è stato coinvolto un grande marchio italiano, la dV Giochi.

«Mi hanno contattato per questo progetto subito prima dell’inizio della pandemia – racconta l’autore della dV Giochi, Domenico di Giorgio – perché sapevano del mio attivismo in ambito di pastorale giovanile. Ho poi mobilitato Luigi Ferrini, uno dei massimi autori e creativi di giochi in Italia, e con lui ci siamo impegnati a tradurre il progetto in un’ipotesi di gioco. Abbiamo quindi messo davanti l’aspetto creativo a quello della produzione. Con la pandemia non si è fermato il nostro impegno con gli amici di Lucca. E con monsignor Giulietti siamo arrivati al prototipo che stiamo presentando».

E proprio Di Giorgio sottolinea lo sforzo principale. «Abbiamo cercato di trasformare la narrazione biblica in uno strumento non didascalico ma certamente di formazione e informazione. Crediamo nel gioco come strumento culturale alto, purtroppo ancora sottostimato, e come strumento sociale. Se “Kerigma!” entrerà in parrocchie e oratori ne saremo felicissimi». In questi giorni gruppi di giovani stanno testando “Kerigma!” in spazi del palazzo arcivescovile lucchese: passaggio fondamentale per aprirsi alla produzione come proposta per tutte le comunità cristiane.

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