martedì 16 maggio 2017
Il rapporto 2016 presentato dal direttore Di Ruzza. Significativi passi avanti nella prevenzione e il contrasto delle attività illecite. Bloccate transazioni per 1,5 milioni
Tommaso Di Ruzza in una foto di Romano Siciliani

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Quattro sospensioni di transazioni e operazioni per oltre due milioni di euro e un blocco preventivo per 1,5 milioni. Ventidue rapporti su potenziali casi di riciclaggio trasmessi alla magistratura vaticana. Oltre ottocento scambi di informazione a livello internazionale con controparti estere. Sono questi alcuni dati che illustrano l’attività svolta nel 2016 dell’Autorità di informazione finanziaria (AIF) vaticana.

Dati che testimoniano l’ulteriore “rafforzamento” e “consolidamento” del sistema di vigilanza e intelligence attivata durante i pontificati di Benedetto XVI e papa Francesco “per la prevenzione e il contrasto delle attività illegali in campo finanziario e monetario”. Come scrive Tommaso Di Ruzza, direttore dell’Aif, nel Rapporto Annuale presentato oggi in Sala Stampa vaticana insieme al presidente René Brulhart.

Nel Rapporto si indica che il numero di segnalazioni di attività sospette (Sas) ricevute nel 2016 dall’Aif è di 207 (rispetto a 544 nel 2015): 192 da soggetti vigilati, otto da Autorità della Santa Sede (segno di una “sempre più stretta collaborazione tra le autorità interne” vaticane) e Stato della Città del Vaticano e 7 da altri enti. Si spiega che il numero di Sas dei diversi soggetti segnalanti è diminuito rispetto al 2015 - anno in cui si è registrato un picco (dovuto alla revisione dei conti correnti dello Ior che ha comportato la chiusura di un “rilevante numero di rapporti”) - , ma è stato comunque superiore a quello registrato negli anni precedenti al 2015, “indice di una sempre maggiore ed efficace attuazione dei requisiti di segnalazione da parte degli enti vigilati”.

Nel Rapporto si spiega che nel 2016 l’Aif ha disposto 4 sospensioni di transazioni e operazioni (per un totale di 2.113.838,55 Euro) e 1 blocco preventivo (per un totale di 1.550.199,45 euro).

Sempre nel 2016, l’AIF ha poi trasmesso all’Ufficio del Promotore di Giustizia – il “pm” del Tribunale della Città del Vaticano - 22 rapporti su potenziali casi di riciclaggio (su 207 Sas ricevute) rispetto a 17 rapporti trasmessi nel 2015 (su 544 Sas ricevute). I principali potenziali reati presupposti identificati sono “la truffa, inclusa la grave evasione fiscale, l’appropriazione indebita e la corruzione”. Nel Rapporto non si fanno nomi ma si aggiunge che nella stragrande maggioranza dei potenziali reati sono “coinvolti cittadini esteri per condotte tenute in giurisdizioni estere”.

Più nel dettaglio il Rapporto riferisce che nel 2016 l’Aif ha avuto 837 scambi di informazioni a livello internazionale, di cui 721 su richiesta dell’Aif e 116 su richiesta di controparti estere (con un incremento del 220% negli scambi in informazione internazionali). “Il principale vettore dell’incremento delle casistiche legate alla cooperazione internazionale e allo scambio di informazioni – viene spiegato - è rinvenibile da un lato nell’approccio preventivo e propositivo adottato dall’Aif livello internazionale e dall’altro nell’aumento delle controparti e infine la natura sofisticata degli schemi sottostanti ai casi analizzati a livello operativo e strategico, che coinvolgono diversi soggetti e giurisdizioni straniere”.

In questa chiave si sottolinea come nel 2016 l’Aif ha siglato Protocolli d’intesa con le Autorità di vigilanza di Brasile, Italia (Banca d’Italia) e Polonia e con le Unità di Informazione Finanziaria (“Uif”) di Austria, Brasile, Canada, Panama e Russia.

Infine il Rapporto Aif, nel quadro del monitoraggio del trasporto transfontaliero di denaro contante, spiega che nel corso del 2016, sono state raccolte 380 dichiarazioni in entrata in Vaticano per un totale di 9.642.657,58 Euro (rispetto alle 367 dichiarazioni in entrata per un totale di 9.697.570,61 euro nel 2015) e 1.357 dichiarazioni in uscita per un totale di 23.956.122,58 Euro (rispetto alle 1.196 dichiarazioni in uscita per un totale di 24.122.412,23 Euro nel 2015). Dati che mostrano “una progressiva diminuzione e stabilizzazione del trasporto transfrontaliero di denaro contante, sia in entrata che in uscita”.

Con la “conferma” di una tendenza tendenza registrata nel periodo 2013-2015, “a seguito del consolidamento del quadro istituzionale e giuridico interno dello Stato e del rafforzamento dei controlli e del monitoraggio dei flussi di denaro contante”.

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