lunedì 29 maggio 2023
In Vaticano con un gruppo di piccoli polacchi malati di cancro. E ai bambini africani il Papa chiede: non abbandonate i baby soldati. La vostra intelligenza, ricchezza per tutto il continente.
Il Papa con i bambini polacchi malati di cancro

Il Papa con i bambini polacchi malati di cancro - Vatican Media

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L’innocenza e il dolore dei bambini. Il loro coraggio, la testimonianza che sanno offrire. La mattinata del Papa è stata nel segno della vicinanza ai più piccoli, che Francesco ha incontrato in due diversi momenti. E anche con toni differenti. Più improntata alla solidarietà che nasce dalla sofferenza l’udienza ai bambini ammalati di tumore della Clinica Oncologica di Wrocław, in Polonia. Con loro il Pontefice ha usato espressioni dolcissime: «Dio vi ama, cari bambini» ha detto. E ancora: «Siete amati da Lui: volete essere apostoli dell’amore di Dio nella Chiesa e nel mondo? Gesù ha bisogno anche di voi per questa testimonianza. Vi affida i suoi progetti e chiede: volete essere miei apostoli dell’amore di Dio? Rispondetegli “sì” con entusiasmo e portate la gioia dell’amore di Dio agli altri». Un impegno che non dimentica come questi piccoli abbiamo da affrontare un cammino un po’ più difficile degli altri, in quanto si «devono curare, vincere la malattia o convivere con la malattia, e questo non è facile». Tuttavia, ha aggiunto Bergoglio, «voi non siete mai soli! Gesù è sempre vicino e vi dice: “Vai, vai, vai avanti! Io sono con te”. “Ti prendo io per mano”, dice Gesù, come quando da piccolo imparavi a fare i primi passi». E assieme al Signore c’è la Madonna: «soprattutto quando si fa sentire il peso della malattia con tutti i suoi problemi: è lì vicino, come era accanto al suo Figlio Gesù quando tutti l’avevano abbandonato».

L'udienza ai bambini africani

L'udienza ai bambini africani - Vatican Media



Di tono meno drammatico ma altrettanto serio il discorso ai bambini provenienti da diverse Nazioni del continente in occasione della “Giornata per l’Africa”, che si è celebrata lo scorso 25 maggio. Commemorazione della fondazione dell’Unione Africana, il 25 maggio 1963, data simbolo, ha sottolineato il Papa «della lotta per la liberazione, lo sviluppo e il progresso economico e sociale, come pure per la valorizzazione e l’approfondimento del patrimonio culturale africano». E il segno «di questa ricca diversità culturale» sono proprio i bambini, invitati «ad avere l’audacia di essere “differenti”, a testimoniare la bellezza della generosità, del servizio, della purezza, del coraggio, del perdono, della lotta per la giustizia e il bene comune, dell’amore per i poveri, dell’amicizia sociale». A dispetto delle tante difficoltà, del malgoverno, della disoccupazione, del terrorismo, dell’emergenza migratoria, della crisi climatica e alimentare «una delle ricchezze dell’Africa è infatti la spiccata intelligenza dei suoi giovani». Il cui impegno negli studi deve contribuire allo sviluppo umano e integrale della società. Alla luce di questa capacità di comprensione va vissuto anche il rapporto con i bambini soldato e con i piccoli « vittime di ogni tipo di conflitto». Hanno bisogno della vostra amicizia, «siate loro vicini – ha invocato il Papa –, così che non si sentano respinti e stigmatizzati».

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